Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

martedì 15 ottobre 2013

Vita del Beato frat'Innocenzo / Cap. 5°

Il Convento di S. Maria di Gesù dal viadotto sulla S.S. 117 bis
Vita del Beato frat'Innocenzo Milazzo

Capitolo 5°
(Piazza e Terra di Giuliana, 2^ metà del 1500)

(dal Cap. 4°) Acciò per queste grazie non gl'insorgesse qualche vana compiacenza nell'anima, permise il Signore, che i Demoni in diverse guise lo travagliassero dimorando egli nel Convento di Santa Maria di Giesù di Piazza, una notte gli andarono in cella, mentre voleva riposare, e lo gettarono giù dal letto in terra; travagliato non poco dal dolore, i Frati la mattina gli dimandarono che cosa avesse avuta la notte? non voleva egli dirlo, ma richiestone da un Padre suo familiare, gli riferì l'accidente occorsoli. Un'altra volta trovandosi infermo, e facendo la notte orazione su'l letto, nel fine pensando stare in terra, alzò il braccio per appoggiarsi, il Demonio condensò l'aria, onde credendo esser sostenuto, cadde in terra malamente sconquassandosi tutto il corpo, particolarmente la faccia, e si ruppe lo braccio; essendoli poi condotta un'indemoniata, acciò l'esorcizzasse, il Demonio cominciò a burlarlo con dire, come lo feci cadere dal letto! Andato un giorno ad un podere vicino la Terra di Giuliana, fu costretto a restarvi la notte, e dormire nella casa, dove si trovava anco il padrone di quella. S'intesero sopra le stanze grandissimi rumori, ed orrende voci. La mattina il padrone dimandò di ciò il Servo di Dio, il quale gli rispose essere stati Demonj, e che non temessero nulla. Con tutto ciò ebbe egli virtù in conoscere, e discacciarli da corpi. Predicando una quaresima nella Terra di Giuliana andò per visitarlo un'uomo chiamato Maestro Bernardino Costa della Terra di Chiusa, e dettolo al Compagno, gli rispose, che non era ora, mentre stava preparandosi per la predica, perloche si pose a sedere, e ragionare col detto Compagno, nel qual mentre entrò ivi un'uccello, e camminava per la casa; dimandò Bernardino di chi fosse quell'uccello, disse il Frate, che non lo sapeva, ma credeva fosse di qualche vicino, onde colui si mise per pigliarlo; l'uccello volò sopra un'albero dentro un'orto ivi da presso, e colui lo seguì, all'ultimo passò sopra un certo muro, e quegli voleva salirvi, ma s'affacciò il Padre Frat'Innocenzo, e gli disse, dove vai Maestro Bernardino, non vedi, che quello è il Demonio, che procura farti cadere? ed in quel punto l'uccello subito sparve. Dimorando nel Convento di Santa Maria di Giesù di Piazza un giorno alcune persone vi condussero un'indemoniata, e dimandarono il Padre Frat'Innocenzo, il quall'allora era infermo; pregato da Frati a consolarla, e mosso da pietà discese al meglio che puotè in Chiesa, ed assentatosi nel Confessionale costrinse la donna ad andare ad inginocchiarseli davanti; le fece sopra il capo il segno della Croce, e detta certa orazione restò quella libera dal Demonio, ringraziandone Iddio, ed il suo Servo. (continua nel Cap. 6°) Gaetano Masuzzo/cronarmerina

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