Piano Teatini oggi |
Nella rubrica, qui a fianco, "Turisti a Piazza", riporto poche parole del racconto del geologo francese Dieudonnè (o Dèodat) de Dolomieu (1750-1801) del suo viaggio in Sicilia, in particolar modo a Piazza, nel 1781. Lui ci parla di quello che aveva visto nell'allora Piano Teatini e, a tal proposito, mi sembra opportuno riportare la traduzione dal Calendàri fait ad â ciaccësa di Lucia Todaro dal titolo
"L'égua û görgh nër"
"L'acqua del Gorgo Nero"
Il Gorgo Nero era una grande sorgente nel Piano dei Teatini, di acqua nera con la puzza di zolfo. Prima c'era un bosco, la sorgente (chiamata il Vico) e una piccola cappella col dipinto della Madonna, chiamata La Madonna del Gorgo Nero...; poi, negli anni, il bosco sparì, fu costruita una chiesa più grande che col tempo divenne quella dei Teatini; nel piano rimase una croce, sopra un cumulo di pietre. La fontana, dopo, fu sotterrata da sterro. Questa acqua, insieme a quella delle altre due, lì vicino, nei tempi, erano cercate dalle donne per tanti motivi. Se c'era da vedere tra due persone chi diceva la verità e chi no... si gettavano nell'acqua due pezzi di carta: quello che restava a galla era di quello che diceva la verità. E poi l'acqua puzzolente faceva vedere come era composta una donna: se con la puzza dello zolfo... si sconcertava... voleva dire che aveva perduto... l'onore; se era in stato interessante, si sconvolgeva tutta e non poteva più aver figli. L'acqua delle altre due fontane (una era nei pressi della porta di S. Giovanni Battista) faceva questo effetto: se si beveva in una, si diventava fertili, se si beveva nell'altra... subito... si diventava sterili !
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
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