Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

martedì 5 febbraio 2013

Oggi W Sant' Àita

Quadro di S. Agata rubato dalla chiesa di S. Pietro
Statua di S. Agata proveniente dall'ex chiesa, in Pinacoteca Comunale
Il culto di Sant'Agata a Piazza, come in tutta la Sicilia risale al III secolo, sin da quando la giovane nobile siciliana rifiutandosi di ripudiare pubblicamente la propria fede cristiana, fu processata, fustigata, torturata con lo strappo delle mammelle con le tenaglie e, infine, sottoposta al supplizio dei carboni ardenti, che la portarono alla morte il 5 febbraio 251. Al tempo dei Bizantini, 540 d. C., già nel nostro territorio si hanno cappelle o piccole chiese dedicate alla Santa, per esempio in una contrada nei pressi di Mirabella Imbaccari ne esiste una che poi le darà il nome "Gatta". Nel 1334 le sorelle nobili piazzesi Bonadonna e Graziana Sparavayra fanno costruire la chiesa di S. Agata a poche decine di metri dalla chiesa di S. Maria Maggiore al Monte. Due secoli dopo, nel 1530, la baronessa Costanza Colomba del Polino decide di trasformare il suo palazzo confinante con la chiesa di S. Agata in Casa di Ritiro spirituale per pie signore sotto il titolo della Santa. Nove anni dopo si trasforma in Monastero sotto la regola di S. Benedetto (il III della Città). Dopo più di tre secoli, nel 1879, le suore del Monastero sono costrette a trasferirsi presso l'altro di S. Giovanni Evangelista, per la pericolosità delle fabbriche del loro edificio che passa in custodia del Comune. Nel 1885 il sindaco Antonino Crescimanno, fa approvare una delibera con la quale essa viene destinata a pinacoteca e museo comunale. Restituita al Vescovo, molte delle opere d'arte in essa contenute, sono trasferite in Cattedrale e finalmente, nel dicembre del 2011, con l'apertura della Pinacoteca Comunale in via Monte, nell'ex Monastero della Trinità, possono essere nuovamente ammirate. La chiesa e il monastero, invece, sono demoliti nel 1930, per dar luogo al "chianu Balilla" destinato dalle autorità fasciste a piccola piazza d'armi per l'istruzione paramilitare dei Balilla e Avanguardisti. Tutti sappiamo che S. Agata è la patrona di Catania, ma è anche una delle quattro Sante patrone di Palermo, in particolare di uno dei quattro quartieri storici della città, la Kalsa, Mandamento Tribunale (dove c'è il Palazzo Steri sede del "Tribunale dell'Inquisizione", oggi Università). Gaetano Masuzzo/cronarmerina       

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