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Chiesa di S. Martino I Chiesa Madre |
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Via Gesù Maria ingresso Porta S. Martino, con la chiesa in fondo |
La Porta di S. Martino doveva essere tra le prime, se non la prima, della Città ricostruita dopo la distruzione del 1161. Era la porta che nei decenni successivi servirà a controllare il lato Est della Città Vecchia che comprenderà anche quello sottostante il Castello (Castrum Reginae), la Castellina. Questa Porta immetteva direttamente in quella che doveva essere la prima Piazza Maggiore davanti la chiesa del Patrono dei Normanni. La piazza era in collegamento diretto, tramite l'odierna via Misericordia, che rispetta precisamente l'andamento delle antiche mura sulla valle Rocca, col vecchio Castello di Placea, 200 metri ca. più in alto. Pertanto la via Misericordia doveva essere la prima Stràta Mastra del nuovo abitato (dopo saranno le vie Crocifisso e Monte, a secondo l'espansione abitativa). Anticamente la via Misericordia era intesa anche come "stata di li chiappi", probabilmente perchè erano tanti gli abitanti che erano soliti mettere al sole a seccare i fichi, che poi, diventando secchi, assumevano "quella" forma tipica, e che servivano tantissimo a integrare la dieta povera dei nostri antenati. La porta era distante dall'ultima, quella Catalana, almeno 500 m., ma successivamente, e una pianta del 1689 ce lo conferma, si riscontra la presenza di un'altra porta tra le due, quella che immetteva nella via Vallone di Riso, da non confondere con via Costa Vallone di Riso che era fuori le mura. Dalla via Vallone di Riso, attraverso la successiva via Tudisco si percorreva la parallela della via Monte, via Antonio Crescimanno, una volta chiamata via Madonna della Stella e, prima ancora, via Madonna della Facciranna, arrivando quasi al cuore della Città, nella piazza delle scuole della Trinità, a pochi metri dalla piazza della Chiesa Madre dal 1308 di S. Maria Maggiore (oggi Piazza Duomo).
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