U p'zz'ferr posato sui fili della luce con un grillo nel becco
P'zz'ferr in volo
In questi giorni nelle nostre campagne sono arrivati questi uccelli molto eleganti che per colori del piumaggio non hanno nulla da invidiare a quelli tropicali. Sono i GRUCCIONI che prendono il loro nome dal loro tipico verso gru gru gru. Sonouccelli diffusi nel bacino del Mediterraneo soprattutto sulle colline e giungono nelle nostre zone tra aprile e maggio, per ripartire ad agosto inoltrato. Nidificano in cunicoli lungo le scarpate sabbiose o lungo le rive dei fiumi. Sono facili da fotografare perché sovente si posano sui fili della luce o su rami senza foglie per riposarsi un po', per poi riprendere la caccia agli insetti in volo. Quando si tratta di insetti dotati di pungiglione, come le api, di cui sono ghiotti tanto da recare seri danni agli alveari, questi vengono ripetutamente colpiti su una superficie dura, con l'ausilio del becco. Questo modo di nutrirsi e il colore nerastro del becco spiega il nome â ciaccësa: U P'ZZ'FERR (il becco di ferro). Quando iniziai a fotografarli con uno zoom bello potente, non credevo ai miei occhi per quanto fossero colorati, troppo sgargianti rispetto a quelli a cui siamo abituati dalle nostre parti.Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Riporto un commento molto interessante che Salvatore Sinagra ha messo su facebook: "Il gruccione, da qualche anno (circa 30 anni) gradito ospite per una sua grande peculiarità, oltre che per la sua bellezza!". Alla mia adomanda "Quale peculiarità?" Salvatore risponde: "Negli anni ottanta hanno quasi sterminato le vespe che avevano invaso il nostro territorio! Non so se tu ricordi ma la gente non sapeva più come difendersi (dalle vespe). Tentava con ogni mezzo, colla per topi, antiparassitari... impossibile mangiare all'aperto, arrivavano a nugoli! Non parliamo dell'uva! Dai pergolati oscillavano macabri e maleodoranti interiora di bovini coperti di colla...".
Riporto un commento molto interessante che Salvatore Sinagra ha messo su facebook: "Il gruccione, da qualche anno (circa 30 anni) gradito ospite per una sua grande peculiarità, oltre che per la sua bellezza!". Alla mia adomanda "Quale peculiarità?" Salvatore risponde: "Negli anni ottanta hanno quasi sterminato le vespe che avevano invaso il nostro territorio! Non so se tu ricordi ma la gente non sapeva più come difendersi (dalle vespe). Tentava con ogni mezzo, colla per topi, antiparassitari... impossibile mangiare all'aperto, arrivavano a nugoli! Non parliamo dell'uva! Dai pergolati oscillavano macabri e maleodoranti interiora di bovini coperti di colla...".
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