D'oro al leone coronato di nero, linguato di rosso, con la bordatura d'argento e di rosso |
La famiglia Lancia o Lanza discende da Ernesto duca di Baviera che, nel 970 ca., è nominato il capitano dalla grande Lancia, da ciò il cognome. I figli di questi vengono in Italia, precisamente in Lombardia e nel napoletano. Il capostipite della famiglia in Sicilia è Bonifacio Lancia signore d'Anglona. Per quanto riguarda il nostro territorio nel 1300 Ugo Lancia è feudatario di Imbaccari Superiore, dei Censi e Decime dei Mulini di Platie, di Bessima, di Castania, di Castelminardo e, nel 1342, aderente al partito catalano. Il figlio Blasco Lancia è feudatario di Mongiolino (Mineo), Ficarra, Galati e Longi. 1330 ca. Cesarea Lancia dei conti di Caltanissetta sposa il duca Giovanni d'Aragona (1317-1348). 1340 Nicolò Lancia è sindaco della Città e appoggia il partito catalano del duca Giovanni e nel 1342 è stratigoto (ufficiale di nomina regia). 1342 Barbara, unica figlia di Blasco, è baronessa di Imbaccari Sup. e va in sposa a Bernardo di Villardita. 1356 Corrado, fratello di Blasco, è barone di Sinagra e Blasco, privato del feudo e del castello di Mongiolino, si trasferisce nei suoi feudi di Ficarra, Sinagra, Brolo, Galati e Longi, siti in territorio di Patti (Me). Da re Federico III di Sicilia Blasco ottiene il feudo e il castello di S. Teodoro presso Troina. Avverso al partito chiaramontano è nominato nel 1358 capitano di Platie, ma ribellatosi al Re viene spogliato dei feudi di Brolo, Ficarra, Sinagra e S. Teodoro. Nel 1362 si adopera per la pace, chiamata appunto "pace di Piazza", e viene reintegrato nei suoi beni. Nel 1391 gli vengono nuovamente confiscati i beni ma nel 1393 gli vengono restituiti. 1392 a Pietruccio, figlio di Corrado, i sovrani aragonesi (Martino il Giovane e Bianca di Navarra) lo privono dei suoi beni feudali, ma dopo 6 anni riottiene l'investitura di Sortino (Siracusa), terra della madre, Caterina de Moac. Gaetano Masuzzo/www.cronarmerina.blogspot.it
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