Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

venerdì 17 maggio 2013

1777 - Sesto titolo della Città

L'ingresso del Senato dalla via Cavour
L'anno 1774 scolpito sull'arco

 6° Titolo di Senato

La nostra Città, che da 42 anni è sotto il regno dei Borboni, ottiene da re Ferdinando IV di Borbone III di Napoli e III di Sicilia, detto re Nasone, il titolo di Senato (anche se questo titolo è già presente in un documento del 1671 riferendosi alla Corte Giuratoria). Nell'Isola già godono di questo titolo 9 città, tra le quali, oltre alle maggiori di allora, Caltagirone, Lentini e Cefalù. Successivamente avranno questo titolo anche Nicosia, Sciacca e Noto. In questi quattro decenni Platia con un ospedale, un orfanotrofio, un monte di Pietà, 34 baroni, diversi conti, 2 marchesi, 2 duchi e un principe tra i suoi 16.000 abitanti, è ritenuta tra le maggiori città della Sicilia e occupa il 23° posto nel Braccio del Parlamento Siciliano, riservato alle città demaniali, col titolo di Opulentissima. Nonostante le continue carestie e pestilenze che si abbattono sulla popolazione, data la sua posizione strategica, la Città è in grado di sopportare economicamente lo svolgimento della Mostra della Milizia, che vede ogni volta la presenza di 12.000 uomini provenienti da tutta la regione, ospitati dentro e fuori le mura. Probabilmente tra i tanti meriti, questo è il principale che influisce favorevolmente sulla concessione del titolo. Mentre vengono espulsi dal Regno i Gesuiti, con notevole danno per gli studenti che frequentano il nostro "Collegio-Seminario", viene ultimata la cupola della nuova Chiesa Madre. La sede del Senato è nell'ex sede della demolita Loggia Comunale e conferisce il privilegio ai Giurati, che passano da 4 a 6, di chiamarsi Senatori tra i quali uno assume il titolo di Patrizio. Il primo Patrizio fu il conte Vincenzo Starrabba, fratello di Gaetano principe di Giardinelli, ambedue fondatori del paese di Pachino nel loro feudo di Scibini tra il 1756 e il 1760. Gaetano Masuzzo/www.cronarmerina        

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