Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 4 maggio 2013

1836 - Turista le-Duc 3^ La fuga

Una bettola in un dipinto di fine Settecento

La fuga (da Piazza)

<<Se aveste visto le nostre facce tristi, calcolando dato il posto la quantità di insetti che dovevano la notte cospirare contro il nostro risposo, voi avreste avuto pietà di noi. E non era tutto; partendo da Agrigento, col sangue un po' riscaldato dalle quattro giornate che avevamo lavorato al sole, avevo cominciato a sentir alcuni foruncoli che mi spuntavano sulle gambe e nel fondo schiena. Ciò cominciava a darmi molto fastidio, sia per camminare che per sedere; io non potevo, dunque, né lavorare né riposare, situazione molto difficile... Mentre tristi e silenziosi eravamo in questa bettola a dissetarci con dell'eccellente vino a due soldi il litro e della buona acqua, il padrone di casa, una specie di contadino sornione e di brutto aspetto, venne a farci un bel discorso, dicendoci che noi eravamo dei grandi signori, anzi grandiosi secondo la sua espressione, e quindi dovevamo pagarlo bene; noi gli offriamo tre tarì per la sua camera, cioè 27 soldi, cioè che equivale in franchi a 35 soldi almeno; egli accetta e se ne va. Sua moglie, accovacciata come un gufo a filare nel vano d'una finestra, appena il marito se ne andò, approfittando del fatto che non si poteva trovare una camera che a casa sua, ci domanda sei tarì; questa cattiva fede, l'orribile aspetto della camera, la fisionomia bassa e brigantesca dei nostri ospiti e infine il sole che in questo paese vi toglie un po' la pazienza, ci fanno andare completamente in bestia... "Peppe", gridiamo (al nostro mulattiere), "il cavallo: partiamo subito per Caltagirone". Peppe costernato, già stanco sebbene avesse fatto le otto leghe sulla bestia con il nostro bagaglio, tuttavia obbedisce vedendo la nostra faccia furiosa e determinata (...). Infine il vecchio Peppe, prendendo la sua decisione, sella il suo cavallo, carica il nostro bagaglio, si mette in sella, ed eccoci di nuovo in viaggio con grande stupore dei Piazzesi e della nostra locandiera, che certamente avrebbe voluto non avere avuto tanta pretesa>>. (Tratto Dalle relazioni dei Regi Visitatori..., web.tiscali.it/università popolare, 1999, I. Nigrelli/Univ. Pop. Tempo Libero, I. Nigrelli, Piazza Armerina)
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Nessun commento:

Posta un commento