La processione di S. Filippo d'Agira in via Carmine |
Due Angioletti |
La processione principale di S. Filippo (d'Agira) a Piazza avveniva e avviene la 2^ domenica di maggio ma è da sempre preceduta da una il sabato chiamata F'rriàda (Girata)*, con la banda musicale, i guerrieri e gli angioletti, ma senza il Santo. Si faceva una sorta di "giro di prova" in cui tutti si preparavano. L'indomani c'era la vera processione, che era preceduta dai contadini che promettevano il frumento messo in groppa alle loro bestie da soma per ottenere la grazia di un buon raccolto, della buona salute loro e dei loro collaboratori quadrupedi. Inoltre, c'erano i bambini e i ragazzi vestiti da piccoli guerrieri o da angioletti, oggi sostituiti dai contadinelli in costume folcloristico. I genitori si facevano prestare da parenti o vicini di casa, con tanto di ricevuta firmata, anelli, collanine, orecchini, e li cucivano sul petto dei figli per mostrarli in processione in onore del Santo per le grazie ricevute o da ricevere. Apro un parentesi per ricordare che San Filippo d'Agira tra i tanti appellativi ha pure quello di "cacciaspiriti o scacciaspiriti", per essere invocato negli esorcismi, e quello che gli sta accanto in ginocchio nella statua non è "u babbu" ma "u 'nvasato" ovvero il posseduto dagli spiriti, e mi hanno detto che ha pure il nome di Felicetto. Dopo la sosta all'ora di pranzo nella chiesa di San Giovanni Evangelista, uno dei momenti salienti, quando si arrivava alle Botteghelle, era la scalata della gioia (alias albero della cuccagna), di cui parlerò domani.
*Ho appreso dal blog del Nobile Quartiere Monte che questa f'rriàda venne introdotta per annunciare alla Città, dato che mancavano i mezzi di comunicazione di oggi, che l'indomani gli abitanti del quartiere Casalotto, avrebbero festeggiato il Santo della loro chiesa con una grande processione per le vie del centro.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Nella foto in alto si riconosce benissimo il sacerdote Messina. Nel vedere due bimbi vestiti da angelo, mi sono ricordato che anch'io da bambino indossai quegli abiti pieni di anelli ed oggetti preziosi. Altra cosa che ricordo sono i vari muli carichi di sacchi di frumento e la "gioia" i cui partecipanti usavano cospargersi di cenere per aumentare la presa nel palo. Attendiamo nuove foto sulla prossima processione di San Filippo. E' tassativo!!!
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