Aidone, S. Maria La Cava sede del santuario dedicato a S. Filippo Apostolo
Oggi tanti Piazzesi faranno il viaggio di pellegrinaggio a San Filippo Apostolo. Era tradizione, oggi un po' meno, portarsi in ricordo da Aidone 'na zagarèdda (nastro colorato) di cui ne vediamo 'n giùmm in primo piano nella foto.Il prof. Ignazio Nigrelli nel suo libro Piazza, l'ambiente naturale... del 1989 ci fa sapere che: "Il primo maggio, infatti, è consacrato a San Filippo Apostolo, patrono della vicina Aidone, ma oggetto di particolare venerazione in tutta la Sicilia centro-meridionale, per cui migliaia di devoti quel giorno percorrono a piedi, e talvolta scalzi, fino a trenta o quaranta chilometri per andare ad invocare qualche grazia o per ringraziare il Santo di averla ricevuta. Piazza Armerina nel passato partecipava maggiormente all'atmosfera festiva della città vicina, non soltanto con i suoi pellegrini, ma anche installando lungo la strada della Bellia fino al bivio per Aidone decine di bancarelle a disposizione delle migliaia di fedeli che facevano u viaggiu a S. Fulippu attraversando o sfiorando la città e non mancavano le frotte di buontemponi che esercitavano il loro spirito mordace a danno dei contadini, specialmente di Barrafranca, che facevano il viaggio per farsi curare dal santo l'ernia di cui erano affetti. -"Sanastru?"- chiedevano loro ridacchiando con espressione in dialetto piazzese per altri poco chiara che, derivando da sanst'vu, significava "Vi siete sanati", cioè "guariti?", ma alludeva anche all'altro senso della parola siciliana "sanari" presente nell'espressione "sanari u maiali". Da ciò il nome di festa du sanastru con cui si ricorda ancora oggi tale giornata, anche se non sono molti ormai che ne capiscono il significato originario." Gaetano Masuzzo/www.cronarmerina.blogspot.it
Ho notato che molti leggono il Blog, ma pochi fanno commenti. Peccato, perchè è una fonte inesauribile di notizie e fa riaffiorare molti ricordi. Per esempio, a proposito di Sanastru, mi viene in mente che un giorno, mentre ero ancora bambino, mia mamma, la nonna ed altre signore decisero di andare a piedi ad Aidone per il primo maggio. Si partì di buona lena, ma già a metà strada tutti si lamentavano per il male ai piedi. Provvidenziale fu l'arrivo di un taxi che mio nonno Gaetano aveva provveduto a mandare conoscendo le capacità ed abilità sportive di tutta la famiglia. E' vero, quello delle zagarelle era un dono quasi obbligatorio. L'importante era che fossero state strofinate prima sulla statua del Santo. E poi vi era l'immancabile tamburo che, per fortuna degli adulti, la stessa sera era già rotto!!! Adesso aspetto una dettagliata relazione sulla "Gioia" del tre di maggio 'o 'ndrizzu!!
Primo maggio.Ricordo il pomeriggio l'arrivo dei carretti dei contadini provenienti da Aidone al piazzale della stazione allora" u chianu i buffi". Il piazzale, sterrato, era teatro di giochi e con bancarelle di "calia,mericanella, bomboloni, ecc. I carretti erano adobbati con le "zagaredde" cosi pure i cavalli, mentre le persone sui carri salutavano la gente agitando le zagaredde gridando "sanastro". Si andava avanti fino al tramonto fintanto che non si udivano le bombe per la "uscita" di S.Giuseppe e tutti si andava a vedere la processione.Che bei ricordi in quegli anni '50. Grazie Masuzzo di aver creato questo blog.
Ho notato che molti leggono il Blog, ma pochi fanno commenti. Peccato, perchè è una fonte inesauribile di notizie e fa riaffiorare molti ricordi. Per esempio, a proposito di Sanastru, mi viene in mente che un giorno, mentre ero ancora bambino, mia mamma, la nonna ed altre signore decisero di andare a piedi ad Aidone per il primo maggio. Si partì di buona lena, ma già a metà strada tutti si lamentavano per il male ai piedi. Provvidenziale fu l'arrivo di un taxi che mio nonno Gaetano aveva provveduto a mandare conoscendo le capacità ed abilità sportive di tutta la famiglia. E' vero, quello delle zagarelle era un dono quasi obbligatorio. L'importante era che fossero state strofinate prima sulla statua del Santo. E poi vi era l'immancabile tamburo che, per fortuna degli adulti, la stessa sera era già rotto!!! Adesso aspetto una dettagliata relazione sulla "Gioia" del tre di maggio 'o 'ndrizzu!!
RispondiEliminaVeramente molto interessante!
RispondiEliminaPrimo maggio.Ricordo il pomeriggio l'arrivo dei carretti dei contadini provenienti da Aidone al piazzale della stazione allora" u chianu i buffi".
RispondiEliminaIl piazzale, sterrato, era teatro di giochi e con bancarelle di "calia,mericanella, bomboloni, ecc. I carretti erano adobbati con le "zagaredde" cosi pure i cavalli, mentre le persone sui carri salutavano la gente agitando le zagaredde gridando "sanastro".
Si andava avanti fino al tramonto fintanto che non si udivano le bombe per la "uscita" di S.Giuseppe e tutti si andava a vedere la processione.Che bei ricordi in quegli anni '50.
Grazie Masuzzo di aver creato questo blog.
Filippo.( Non più a Piazza da 40 anni).
Filippo, grazie per le visite al mio blog ma domani non perderti la GIOIA.
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