Non so se ancora si studia a scuola Alessandro Manzoni e, in particolar modo, la sua ode Il cinque maggio, scritta per la morte di uno dei più controversi uomini della Storia, Napoleone Bonaparte, ma io ancora me la ricordo. Ogni volta che sento questa data torno indietro agli anni del Magistrale e non posso fare a meno di pensare come il prestigioso istituto non c'è più perché distrutto dalla stupidità e superficialità degli amministratori. Si butta giù un grande e insigne edificio secolare per lasciarlo là tra le rovine (maggiori di quelle subite dalla nostra Città durante tutta la seconda guerra mondiale) e, quello che fa ancora più rabbia, senza che nessuno ne paghi le conseguenze: W l'Italia e W il popolo italiano ! Ritornando alla famosa ode, fu scritta in tre giorni nel 1821 dal Manzoni per mettere in risalto le imprese e, allo stesso tempo, la fragilità umana dell'ex imperatore sotto lo sguardo della misericordia divina, che prova compassione di quell'uomo rimasto solo a soffrire su un'isoletta dispersa. Lui che è considerato il più grande stratega della storia, che conquistò e governò larga parte dell'Europa esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale, dovette soccombere come un uomo normale dopo la memorabile sconfitta a Waterloo. Chissà cosa sarebbe accaduto se avesse vinto? Quello che è sicuro è che la sua sconfitta consegnò l'Europa alla vecchia Restaurazione dell'Ancien Règime nel Congresso di Vienna del 1814. Cioè, punto e a capo ! Gaetano Masuzzo/www.cronarmerina.blogspot.it
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