Dal “Calendàri fait ad â ciaccësa” di Lucia
Todaro apprendiamo che “Dopo la befana fascista, la festa î Trè Re
rimase a Piazza come festa di beneficenza per le famiglie povere, o per far
regali ai figli di certe categorie d’impiegati e operai (guardie municipali,
ferrovieri, ecc.).
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