Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

venerdì 11 gennaio 2013

1693 Terremoto in Val di Noto

Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola
L'11 gennaio 1693 una fortissima scossa di terremoto distrugge la Val di Noto. Oltre 60.000 sono i morti, quasi il 20 % degli abitanti e 25 le città completamente distrutte. Quasi tutte queste città saranno ricostruite sulle loro rovine, mentre una diecina verranno tarsferite e rifatte ex-novo: i borghi di Ferla, Sortino, Ispica, Buscemi e le città di Noto, Ragusa, Avola e Occhiolà, che diventerà Grammichele.
A Piazza tra gli edifici che subiscono i danni maggiori ci sono il Collegio dei Gesuiti e la chiesa accanto di Sant'Ignazio di Loyola, che minaccia rovina tanto da fare abbattere completamente la facciata. La ricostruzione comporterà spese ingenti e i lavori saranno ultimati trent'anni dopo (1725). Gaetano Masuzzo/cronarmerina

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