Regio Istituto Industriale "Calogero Cascino" anni '40 |
Ex I.T.I.S. "Calogero Cascino" gennaio 2013 |
Un ex alunno di questa importante scuola di Piazza, istituita nel lontano 1 marzo 1864 come Regia Scuola Tecnica Statale, poi Istituto Tecnico Industriale, ci ha mandato queste righe pieni di ricordi:
All'Industriale
Quando iniziai a frequentare l’Istituto Tecnico Industriale, nel suo interno era già avvenuta da qualche anno una vera e propria rivoluzione: finalmente vi erano state ammesse anche le donne. Facile quindi immaginare che razza di putiferio aveva provocato l’arrivo di un gruppo di ragazze in una scuola frequentata da circa mille maschietti. Il povero preside ebbe il suo bel da fare per escogitare dei metodi che potessero salvare le bimbe dall’attenzione morbosa di mille “assatanati”. Per prima cosa venne istituita la “saletta delle vergini”. Chiamavamo così l’aula dove le ragazze dovevano rifugiarsi durante la ricreazione per non mescolarsi in cortile con i maschi. Davanti alla porta chiusa veniva piazzata una bidella, e così la protezione era assicurata. Un altro problema fu quello dell’abbigliamento; cioè cosa fare per evitare che lo sguardo di noi bestioline si posasse su qualche “curva pericolosa”? Dopo varie riunioni e consulenze di pedagogisti, sessuologi, ed altri esperti di fama mondiale, venne imposto alle ragazze un grembiule di almeno due taglie più grande rispetto a quella che usavano normalmente e poi venne tassativamente vietato l’uso della cintura. Infatti, con una cintura stretta, qualcuno di noi avrebbe potuto intravedere qualche fianco carnoso e ciò ci avrebbe fatto perdere la concentrazione! Se a questi obblighi aggiungiamo anche il divieto di usare scarpe con i tacchi e qualsiasi trucco, è facile comprendere che razza di esseri avessimo come compagne.
B.C., che
era anche una delle più piccole, conciata in quel modo faceva veramente pena.
Quel grembiule nero, lungo fino alle caviglie e senza forma, la faceva
assomigliare a quelle suore ormai avanti con l’età, che si trascinano stanche
per i corridoi dei conventi con il rosario in mano.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
"Entrate lietamente o fanciulli
RispondiEliminaqui si insegna non si tormenta.
Imparerete l'utile per tutta la vita"
E' quel che c'è scritto(se c'è ancora) in una lapide sulla bussola d'ingresso della scuola, della gloriosa vecchia struttura(quella nuova è già ancor più "vecchia")
Era il 1965 quando ho letto per la prima volta questi versi,e per i successivi due anni ,li ho letti tutti i giorni. Si sono "scolpiti" nella mia mente e , a distanza di mezzo secolo, sono ancora in rilievo nel mio cuore. Tutte le volte che porto a scuola i miei nipotini,continuo a leggere nella mente quella poesia.
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