Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

mercoledì 10 luglio 2013

1943 - Lo sbarco depistato

10 luglio 1943, lo sbarco degli Alleati in Sicilia
Era il 10 luglio 1943. Alle 2:45 (alle 4:45 presso Licata), dopo un pesante bombardamento navale, i primi reparti d'assalto alleati presero terra sulle spiagge dell'estremo lembo sud-est della Sicilia, nella zona di Capo Passero. Appoggiata da 3.200 navi e centinaia di aerei, scattò l'OPERAZIONE HUSKY, l'invasione della Sicilia da parte degli anglo-americani, che dal maggio del 1942 erano padroni del Nordafrica. In effetti fu una sorpresa, grazie all'inganno della quasi sconosciuta OPERAZIONE MINCEMEAT. Con questa operazione "carne trita", pensata nell'ottobre 1942 da un ufficiale del Servizio Segreto navale britannico (Ewen Montagu), le truppe tedesche sull'Isola furono ridotte all'osso. Infatti, l'operazione col bluff iniziò a fine aprile 1943 quando alcuni pescatori recuperarono nel golfo di Cadice il corpo del maggiore della Royal Marines britannica William Martin, in realtà un senzatetto di 34 anni suicidatosi con del veleno per topi, con addosso due lettere personali che i tedeschi, avendole solertemente ricevute dalla polizia segreta spagnola allora "neutrale", valutarono come documenti chiave. Questi velatamente parlavano di operazioni da sbarco in Grecia e Sardegna con un finto attacco diversivo in Sicilia. Grecia e Sardegna, non distanti dal Nordafrica dove erano presenti le truppe alleate, erano strategicamente plausibili come obiettivi: invadere la Grecia, oltre ad aprire un nuovo fronte, poteva essere un modo per tagliare i rifornimenti alle truppe tedesche in Urss e la Sardegna era una buona base per attaccare Corsica e Francia del Sud. Galvanizzati dalla scoperta, i tedeschi (va detto: contro il volere degli italiani) rinforzarono in tutta fretta le difese in quei luoghi e spostarono molte forze: divisioni corazzate dalla Francia, reparti di siluranti, reparti aerei (proprio dalla Sicilia fu inviata in Sardegna la seconda flotta aerea, la Luftflotte 2). La "carne trita" era stata mandata giù con gusto dai tedeschi. Lo sconcerto fu totale, ma i combattimenti furono ugualmente durissimi e in 39 giorni la Sicilia fu conquistata. Fu il primo importante passo per la liberazione dell'intera Europa. Gela fu conquistata alle 14 del 12 luglio dagli americani della 1^ Divisione e Rangers dopo aver affrontato i tedeschi della Divisione Hermann Goring e gli italiani della Divisione Livorno. La battaglia di Sicilia si concluse con questo bilancio: sugli oltre 250.000 soldati italiani presenti al momento dell'invasione ci furono più di 5.000 morti, circa 50.000 riuscirono a passare lo stretto e il resto si disperse in Sicilia; sui 50-60.000 tedeschi si contarono 5.000 morti, 15.000 feriti e 5.000 prigionieri. Le perdite fra gli alleati ammontarono a 22.000 uomini tra morti e feriti. Solo a Gela gli alleati perdettero, tra morti e feriti, circa 1.000 uomini, ma catturarono 18.000 prigionieri. Dietro a ogni singolo "numero" si consumò una tragedia che naturalmente si estese alle loro famiglie, che per decenni ne piansero le conseguenze. Anche per la popolazione civile fu un evento terribile e indimenticabile, se non mortale. Gaetano Masuzzo.cronarmerina.blogspot.it 

*Tratto da Operazione Mincemeat in Focus STORIA, luglio 2013.  

11 commenti:

  1. Molti degli alleati morirono in mare, per errori di calcolo, immediatamente dopo essere stati paracadutati.
    Notizie di altri lanci sbagliati si hanno anche riguardo alle zone costiere; alcuni uomini caddero in mano tedesca appena giunti al suolo.
    I tedeschi, complici i militari italiani sull'isola unitisi sin da subito alle truppe anglo-americane, non ingaggiarono mai una vera controffensiva, preferendo la ritirata attraverso lo Stretto di Messina.
    Piazza Armerina non fu mai interessata da bombardamenti e combattimenti particolari, fatta eccezione per un raid aereo nelle campagne a sud del territorio comunale nell'agosto del '43.

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  2. Mi sembra che le cose non siano andate proprio così. Forse invece di usare il termine "complici" sarebbe stato meglio dire "grazie anche ai militari italiani che si erano uniti subito alle truppe alletate". Mi risulta che nella zona di Piazza vi erano delle batterie tedesche nella zona delle "Fontanelle" - "Piano Marino" e che vennero spazzate via dai bombardamenti alleati. Alcuni ufficiali tedeschi si rifugiarono addirittura dentro ai rifugi scavati dai piazzesi. Molti, infatti, si erano allontanati da casa temendo che la città venisse bombardata, senza sapere che il loro rifugio era proprio sulla linea di tiro degli alleati. Questi ufficiali tedeschi erano uomini in guerra che cercavano di salvare la vita e rientrare a casa. In quell'occasione mostrarono, piangendo,le foto dei famigliari. Molti vennero fatti prigionieri dagli americani e concentrati in varie zone in attesa di essere smistati.

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  3. ho ancora un semicerchio di ferro, quello che sovrastava e teneva la carrucola nei pozzi d'acqua bucato da un proiettile di aereo americano che mitragliò la nonna di mia moglie, che con le figlie bambine cercava di prendere l'acqua dal pozzo, era il luglio del 1943, zona scarante, per fortuna le mancò!!!

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    1. Perché non mi mandi una foto del semicerchio ? Ne farò un post. Grazie anticipatamente. Gaetano

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  4. Ieri sono venuto a conoscenza di una bellissima storia che voglio condividere con tutti voi. Riguarda un mio lontano parente durante la seconda guerra mondiale, proprio verso la fine del conflitto. Teatro del racconto è Piazza Armerina, paese d'origine di mio nonno paterno. Alla fine delle ostilità, attorno alla fine di aprile del 1945, mentre i tedeschi si apprestavano a sgomberare dal paesino ennese, "liberandolo" dall'oppressione, durante il percorso, poco fuori il paese, un gruppo di partigiani organizzò un agguato nei confronti di un plotone di nazisti, uccidendoli tutti. Un secondo plotone di tedeschi giunse poco dopo nel luogo dell'agguato, e, accortosi della trappola e dell'eccidio perpetrato nei confronti dei commilitoni, decise di tornare indietro per vendicarsi uccidendo cittadini innocenti. Il classico "chiangi u giustu pu piccaturi" in versione nazista. Nel frattempo in paese mio nonno e suo fratello cercarono in tutti i modi di nascondere quante più persone possibili all'interno di una Chiesa, dove sotto vi erano, nascoste, degli spazi adibiti a catacombe capaci di contenere più di cinquecento persone; al che, il parroco, poco prima dell'arrivo dei cinquecento disperati chiuse il portone , rintanandosi all'interno e vietando, di fatto, l'ingresso. "Apra padre, ci sono cinquecento persone, bambini e donne che rischiano la vita, ci nasconda sotto nelle catacombe" disse mio nonno tra le grida disperate di quei poveri cristi. "Apra questa maledetta porta, stanno arrivando i tedeschi" ripeterono tutti. Niente, il prete non volle saperne di salvare quella gente, forse per timore di ritorsioni nei suoi confronti da parte dei tedeschi. Ad un tratto, e credetemi non so se sia vera o meno questa storia, ma me l'hanno confermata in tanti, ad un tratto dicevo, il fratello di mio nonno, tal Filippo, prese la rincorsa e con una devastante testata (!), si avete capito bene, "testata", riusci a scardinare quel pesante portone di legno. Tutto insanguinato e con la testa rotta, proseguì dritto verso il prete per, prima "assuntumarlo di lignati" e poi dirgli: "ora se ci salviamo tutti, tu domani te ne vai da qui pezzo di merda". La gente si precipitò sotto l'altare attraverso un cunicolo nascosto che portava nei sotterranei. Poco dopo, all'arrivo dei tedeschi il silenzio assordante di un paese deserto costrinse i nazisti a sgomberare velocemente il posto, per timore di altri attentati. E fu così che 500 piazzesi si salvarono da morte sicura. Anche grazie a mio nonno e a quel "testone" del fratello Filippo.

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  5. Mi date riscontri su questa storia?

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    1. Grazie a te. Ma esiste a Piazza una chiesa con sotto le catacombe o qualcosa del genere?

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    2. Ma esiste una chiesa con sotto catacombe o qualcosa del genere?

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    3. Che io sappia, tutte le chiese hanno se non delle grandissime catacombe, almeno delle cripte, dove venivano seppelliti i morti benestanti e gli ecclesiastici, ma che potessero contenere 500 rifugiati, questo non te lo so dire.

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    4. Scusate, ma com'è possibile che nell'aprile 1945 ci fossero ancora tedeschi in Sicilia

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