Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

mercoledì 14 agosto 2013

Che Conte Ruggero !

Palio dei Normanni, anni '50

Siamo negli anni '50 e il Conte Ruggero è la guardia municipale Calogero Mingoia classe 1911, mentre il palafreniere è il Sig. Scarcella. E' inutile farvi notare il portamento del cavaliere raramente riscontrato nei Conti Ruggero successivi. Altri tempi, altri Conti ! 

A proposito di altri tempi, ieri sera mi sono goduto il passaggio della sfilata del Palio 2013 e non ho potuto fare a meno di rilevare, a parte la quantità di eccessiva di taburri, quanto segue: 1) adesso i rullanti si sono messi a fare coreografie sempre più fantasiose con spostamenti che nei secoli XI e XII se li sognavano; 2) i trombettieri non si limitano a squilli ma ci suonano un'intera melodia; 3) le bacchette da tamburo vengono infuocati nelle punte, che attirano, alla fine della prestazione musicale, anche lanci di coriandoli, senza contare delle bacchette con le punte fosforescenti dell'ultimo plotone; 4) il catarifrangente lampeggiante nello stivale di un rullante; 5) il Conte Ruggero che manda saluti a destra e a manca come un divo o un tronista com'è e per finire, la ciliegina sulla torta, per la prima volta 6) il Sindaco in mezzo a corteo che saluta i suoi concittadini allegramente sicuro di fare un'ottima figura. Ora se consideriamo che prima faceva scandalo per essere deriso tutto l'anno il solo partecipare con degli occhiali da vista o essere pescato con l'orologio al polso, cosa dovrebbero provocare i suddetti 6 punti ? Altri tempi, altri piazzesi (notare la "p" minuscola) ! Gaetano Masuzzo/cronarmerina   

14 commenti:

  1. Gaetano, non posso fare a meno di lasciare un commento a quello che hai scritto, anche se so che non sarà gradito a molti. Per prima cosa apprezzo moltissimo le critiche che hai fatto a questa specie di carnevalata che ancora chiamano "Palio". Da quello che scrivi, ormai tutto si è ridotto ad una sfilata tipo teatro di avanspettacolo di estrema periferia. Spero solo che a nessuno venga in mente di mettere qualche filmato sul Web perchè sarebbe una vera vergogna. Però forse su Youtube lo stivale lampeggiante e le bacchette luminescenti potrebbero essere inserite nella sezione "come si uccide uno spettacolo che prima era serio"!! A proposito: anch'io da giovane ho partecipato al palio come componente delle "Guardie nobili". Ricordo la fierezza e l'orgoglio di far parte di quel plotone. Se qualcuno si fosse presentato con occhiali ed orologio, sarebbe stato fucilato sul posto. Ora mancano solo le Veline, la Marini e Belen. Un'altra considerazione. Vedo che sono molto diminuiti i commenti sui vari post. E' dovuto forse al fatto che tutti sono piazzati lungo le strade per assistere all'...avanspettacolo? E per concludere: perchè non suggerite agli organizzatori di vedere alla TV qualche volta il "Palio" (quello si che si chiama così) di Siena?

    RispondiElimina
  2. Vorrei aggiungere una cosa che forse vi e` sfuggito: il celllulare in mano per chattare credo,! Questo si che ridicolizza la ns cara tradizione!!!
    Cavolo in fin dei conti e` l`unica ns tradizione che ci e` rimasta !!!!!

    RispondiElimina
  3. caro sig. Masuzzo, esprimo il mio disappunto nel vedere che ancora c' è gente che parla palio quando quest' ultimo è stato fatto morire ben una decina di anni fà quando si è deciso di farlo diventare palcoscenico delle varie veline e tronisti facenti parte ci questa Città che città più non è ma b.......llo di vanagloriosi e di cui io mi vergogno.

    RispondiElimina
  4. Domanda: cosa dovrebbero provocare i suddetti 6 punti?
    Risposta: i suddetti 6 punti provocano inevitabilmente altrettanti contrappunti che si condensano in una unica e mesta esclamazione: “Eh, non esistono più, i palii di una volta!”
    Epperò, e se tutto fosse teso all’aggrapparsi a quella spettacolarizzazione che, sorridendo, pubblicizza ed evidenzia maggiormente le pecche e le carenze? Affinchè quella spettacolarizzazione sbummichi nelle coscienze turistiche e nelle voglie di essere presenti e testimoni? Alla ricerca dell’eccesso teatrale o della bufala storica? Chissà. Certo è che ogni critica, più o meno costruttiva, farà comunque da sprone, e, di ribùffito, sarà un tributo alla teoria del “basta che se ne parli”.
    E allora, è morto il palio, viva il palio.
    The show must go.
    Giovanni Piazza

    RispondiElimina
  5. Si...si..., l'intera giunta in corteo, dietro al conte Ruggero, che incitava gli astanti ad acclamarla è stato lo spettacolo piu entusiasmante che io abbia mai visto!

    RispondiElimina
  6. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato al Blog. Ho già provveduto a copiare gli scritti su un file che poi vorrei spedire al Sindaco della città. A meno che non provveda direttamente l'Amministratore del Blog. E' giusto, infatti, che questi commenti sino letti anche da chi crede di vivere ancora nel mondo dei balocchi e dell'ambiente circense !!

    RispondiElimina
  7. Al di là delle coreografie e delle discutibili melodie dei suonatori del Palio, anche questa pagina mi offre l'occasione per insistere sull'inattendibilità degli strumenti musicali utilizzati, di trombe e tamburi, siano essi rullanti o imperiali.
    Se per le prime sono da considerarsi assolutamente fuori luogo quelle a pistoni, così concepite solo a partire dal 1813, per i secondi proporre delle cromature nei cerchi e nei sistemi di trazione delle superfici stona sonoramente con la rievocazione medioevale che si prova a imbastire.
    Quanto al Conte Ruggero degli anni '50, il suo vestiario è ridicolo: chiaramente ricalcato su modelli che possiamo scoprire a partire dal '300. Perfino l'elsa della spada sembra denunciare un'arma più da moschettiere che altro.
    Il Palio meriterebbe consulenze qualificate per sperare in un nuovo corso. Sebbene basterebbe anche una visione del celebre arazzo di Bayeux per capire meglio qualche cosa.

    RispondiElimina
  8. al solito ... la macchina della critica gratuita si è messa in moto!!!!

    RispondiElimina
  9. Sarebbe stato bello vedere i candidati a sindaco trombati, in catene, trascinati e frustati dalla nuova amministrazione....e i trecento candidati a consigliere venduti come schiavi...ahahahah che ridere!!!

    RispondiElimina
  10. Commento a chi scrive "al solito, la macchina della critica gratuita si è messa in moto". Qui non si sta criticando qualche piccola sbavatura che in una manifestazione dove ci sono centinaia di figuranti è del tutto comprensibile, ma la totale decandenza, che ha portato il tutto al livello del ridicolo assoluto, di quanto di più prestigioso potesse esprimere Piazza. Si è orami pronti per riempire diverse puntate di "Paperissima" e spero che qualche coraggioso abbia avuto il tempo per documentare queste brutture. Se poi la maggioranza è contenta di ciò che è avvenuto, ognuno è libero di nuotare nel brodo che più gli aggrada, ma non toglieteci la possibilità di dire la nostra.

    RispondiElimina
  11. le critiche sono sempre importanti,servono a migliorare e farci vedere le cose anche da altre prospettive...però...

    RispondiElimina
  12. Forse ho scelto l'anno peggiore per rivedere il palio!Da tanti anni fuori per lavoro,ho sempre ricordato nella mia mente un bellissimo palio e rivederlo dopo tanti anni mi ha fatto una certa impressione!Mi è sembrato più una "carnevalata" che non quel palio che io ricordavo.Che delusione vedere Piazza andare sempre più indietro!
    Un nostalgico di quella che fu Piazza una volta

    RispondiElimina
  13. Gaetà hai visto qunti commenti? la potenza della critica annebbia la cultura!

    RispondiElimina
  14. Se la critica è costruttiva, ben venga!
    Ma se gratuita, meglio tenersela per se.
    Qmc. bel blog! Davvero complimenti.

    RispondiElimina