Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

domenica 1 dicembre 2013

Famiglia Trigona (ecclesiastici)


S. Bartolomeo Trigona¹

La famiglia Trigona dal XVI secolo in poi, oltre a possedere un enorme numero di feudi, è presente in maniera importante anche nella vita ecclesiastica della nostra Città e non solo. Infatti, oltre alla ben nota erezione della nuova Chiesa Madre, poi Duomo e, dal 1817, Cattedrale intitolata a Maria SS. delle Vittorie, grazie alla ricchissima eredità lasciata da Marco barone di Gatta, Alzacuda, Sofiana e Ursitto (1546-1598), numerosi sono i Trigona che fanno parte di Ordini religiosi, Ordini Cavallereschi, e che ricoprono cariche a tutti i livelli, sino ad arrivare a quelle più alte di Cardinale, nel 1834, e di suora morta nel 1619 in odor di santità (Serafina Trigona, benedettina del monastero di S. Giovanni Evangelista).

Per ragioni di spazio mi limiterò a sottoelencare solo il numero degli appartenenti:
a) Ordini monastici maschili: Agostiniani 1; Carmelitani 1; Francescani 3; Gesuiti 10; Teatini 6; Cavalieri Ospedalieri S. Giacomo 1; Cavalieri Ospedalieri S. Giovanni Battista 7; Vicari Apostolici-Vescovi-Cardinali 4.
b) Ordini monastici femminili: Agostiniane 2; Benedettine 2.
c) Benefattori 8.
d) Benefattrici 1.
Tra i più noti benefattori c'è Marco che, oltre alla ricostruzione del Duomo grazie alla donazione di 100.000 scudi² (per altri 140.000), fonda un Orfanotrofio Femminile, il Capitolo della Collegiata della Chiesa Madre, dona 300 onze all'ospedale di allora e si interessa all'erezione di un Collegio di Gesuiti, progetto poi sostituito dal Duomo. Inoltre, sono da ricordare Vespasiano Trigona barone di Gerace³ (m. 1853) e la moglie Carmela d'Aquino dei principi di Caramanico (1816-1898). Il barone di Gerace oltre a donare il latifondo di Rossignolo al "Monte di Prestami o dei Pegni", fondato dal chierico Michele Chiello nel 1771, lascia, alla sua morte nel 1853, il feudo di Ciappa, il palazzo baronale di piano Castello e altri beni minori all'Ospedale Chiello che, per questo e per un certo periodo, è chiamato pure "Ospedale Michele Chiello e Vespasiano Trigona". La moglie Carmela con la sua eredità fonda nel 1902 l'istituto femminile di beneficenza, con sede nel suo palazzo di piano Castello, che comprende un asilo, la scuola elementare e un laboratorio di sartoria e ricamo. 

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

¹In Cattedrale esiste un altare, nella navata di dx, dedicato a S. Bartolomeo Trigona che due membri della famiglia, il vescovo Matteo (1678-1753) e il padre gesuita Vespasiano (1692-1761), ne diffusero nel XVIII secolo il culto in tutta la Sicilia Orientale. Ma di questo Santo lo storico Litterio Villari, in un suo studio pubblicato nel 1956, dimostra la sua non appartenenza alla stirpe normanna dalla quale invece deriva la famiglia Trigona.
²Oggi corrispondenti a ca. 8 milioni di euro. Anche i nipoti del barone Marco, Antonino e Fabio, donarono alla Chiesa Madre 2.000 onze, ovvero ca. 360.000 euro.
³Il feudo di Gerace, con la "e" finale (non Geraci in prov. di Palermo) si trova in territorio di Enna tra quelli di Fundrò e Borgo Cascino. Un feudo Gerace si trova anche in provincia di Reggio Calabria.


3 commenti:

  1. MOLTO BELLA LA STORIA DEI "TRIGONA"COMPLIMENTI A LEI SIGN MASUZZO X AVERLA PUBBLICATA.

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  2. storia molto interessante , il gesuita vespasiano trigona confuto' ludovico muratori le posizioni di quest'ultimo molto scettiche sull'Immacolata Concezione che il Trigona difese con ardore

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    1. P. Vespasiano TRIGONA nacque a Piazza nel 1692, fu ammesso nel collegio gesuita piazzese nel 1713. Qui fu insegnante di lettere umane e di rettorica, poi passò a Palermo come rettore, maestro dei novizi, e Provinciale di Sicilia per 4 anni. Morì a Roma nel 1761.

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