Di rosso al braccio destro armato al naturale tenente una palma d'oro; il tutto sormontato da tre stelle d'oro a sei punte in fascia nel capo. |
Famiglia originaria della Germania di cui un ramo è portato a Messina dal cavaliere Guidone Miccicherio nel 1355. 1578 Girolamo Miccichè oriundo di Pietraperzia acquista il feudo Consorto (nei pressi di San Michele di Ganzaria). 1580 Melchiorra Miccichè si sposa con Giovanni Paolo Trigona barone di S. Cono Superiore. 1598 Andrea è barone del feudo Consorto avuto in eredità dal padre Girolamo. 1610 Andrea barone del Consorto lascia una ingente somma in eredità alla chiesa di S. Lorenzo (Teatini). 1621 Francesco è barone di Consorto e nel 1645 giurato della Città. 1634 i Miccichè del Consorto acquistano il feudo Mastra e diventano tra le più cospicue famiglie di Platia. 1642 Girolamo junior, barone del Consorto e giurato, lascia un'ingente somma per una messa perpetua presso la chiesa di S. Lorenzo dei Teatini. 1666 Anna Maria Miccichè, figlia di Vincenzo, è baronessa dei feudi Consorto, Gatta e Mastra, inoltre è sposa di Scipione Di Giovanni barone di Pedara dei principi di Trecastagni. Alla baronessa viene applicata sul petto un'immagine metallica raffigurante il Beato Gaetano da Thiene e subito guarisce dai continui disturbi cardiaci di cui soffre. Alla sua morte è sepolta nella cappella gentilizia (la IV a dx) della chiesa di S. Pietro. Sempre nel 1666 Pietro è barone di Grottacalda. 1669 le sorelle Chiara e Antonia dei baroni di Grottacalda si fanno monache nel monastero di S. Agata e nel contempo lo ingrandiscono con la loro casa attigua. Nell'occasione, sulla porta laterale della chiesa, viene murato il blasone dei Miccichè (sicuramente è quello i cui resti si trovano nel chiostro dei Gesuiti). 1694 Marco Antonio, barone di Grottacalda, è cavaliere dell'Ordine degli Ospedalieri. 1713 Caterina Miccichè in Romeo è baronessa di Grottacalda. 1714 il sacredote Michele ha confiscati tutti i suoi beni per essere fuggito da Piazza per osservare l'interdetto. 1746 Pietro è Padre Agostiniano Centuripino presso il convento della "Neve". 1751 Michele è Padre Gesuita docente nel Collegio di Piazza. Di questa famiglia, oltre allo stemma nel chiostro dei Gesuiti, abbiamo due stemmi nella chiesa di S. Pietro nell'ultima cappella a dx. Gaetano Masuzzo/cronarmerina.blogspot.it
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