Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

giovedì 4 aprile 2013

I Ciancianèddi


Quando le automobili erano ancora da inventare i ciancianèddi, di cui nelle foto vediamo due esemplari, erano le odierne colonnine di posteggio. Ancora oggi ne troviamo a dozzine sui muri  delle nostre strade, in specialmodo in quelle un po' interne rispetto alle più trafficate. Quasi ogni famiglia aveva un quadrupede (asino o mulo, raramente un cavallo) utilizzato per i trasporto dei prodotti agricoli, e per gli spostamenti nei "fine settimana" fuori città. Pertanto, in ogni abitazione al pianoterra c'era la stanza-ricovero con la rispettiva mangiaöra, per i rifornimenti carburante e i cambi olio, e all'entrata e all'uscita dal garage i ciancianèddi permettevano di legare il "mezzo" per non farlo spostare, una sorta di freno a mano altrimenti chiamato di stazionamento. Quelle più comuni erano in ferro, in italiano anello con gànghero, quelle più rispettose del paesaggio, e forse più economiche, erano in pietra locale con un foro al centro e murate ben bene (cioè con l'antifurto sempre innestato). Se si passa davanti a qualche edificio prima adibito a mulino, se ne possono contare diverse ad altezza di "utilitaria". Quasi sempre, accanto alle colonnine di una volta, è possibile trovare tuttora un altro optional sempre in pietra, di cui vi mostrerò una foto prossimamente. Gaetano Masuzzo/cronarmerina

2 commenti:

  1. ma nelle ciancianedde di colore blù, si doveva pagare il parcheggio dell'asino???

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  2. No, gli asini avevano l'abbonamento gratis perché avevano la marmitta catalitica. Anzi, certe volte lasciavano sul posto dei resti chiamati volgarmente "taitù", ma nessuno ci faceva caso perché ormai facevano parte del panorama pittoresco !

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