Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 13 aprile 2013

4° Santo Compatrono

Il simbolo del granchio sull'altare nella chiesa di Sant'Ignazio
S. Francesco Saverio

 4° Compatrono di Piazza: San Francesco Saverio

San Francesco Saverio naque nel 1506 in Spagna, a Javier (Navarra), in una famiglia nobile. Fu compagno di studi, nel collegio di S. Barbara (alla Sorbona) a Parigi, di Ignazio di Loyola e Pierre Favre coi quali fece i primi voti (povertà, castità e pellegrinaggio in Terrasanta) da cui sarebbe poi nata la Compagnia di Gesù. Conseguì il grado di "Maestro in arti" per poi iscriversi alla facoltà di Teologia conseguendo il dottorato. Nel 1534 decise di pellegrinare in Terrasanta, invece nel 1540 partì per l'India, ma dovette fermarsi in Mozambico perché gravemente ammalato. Appena guarito raggiunse Goa, capitale civile e religiosa dell'Impero Portoghese in India. Lì fondò missioni e si trasferì a Malacca (Malaysia) e nelle Molucche (Indonesia). Nel 1549 giunse nel Giappone meridionale continuando l'apostolato. Nel 1551 ritornò dal Giappone lasciandovi circa 1.000 fedeli, l'anno successivo a Goa diventò responsabile della nuova provincia dell'Ordine voluta da Sant'Ignazio. Dopo pochi mesi ripartì per Malacca dove si ammalò gravemente morendo nel 1552, all'età di 46 anni. Il suo corpo riposa nella cattedrale di Goa, e il suo braccio destro si trova a Roma nella chiesa del Gesù. Fu un taumaturgo in vita e dopo morto. Moltissimi i miracoli ottenuti per sua intecessione da Dio. Anche la città di Piazza sperimentò questi miracoli nella prima parte del '600 e i nostri antenati lo proclamarono patrono e protettore, onorandolo con un altare a Lui dedicato nella chiesa di S. Ignazio (l'ultimo a dx accanto alla sagrestia) dove si può notare la figura del "granchio" posta sull'architrave (foto in alto). A proposito del "granchio", un giorno, durante una tempesta, S. Francesco Saverio perse il crocifisso che aveva appeso al collo. Qualche giorno dopo, mentre stava seduto su una spiaggia giapponese, dal mare emerse un granchio con il crocifisso perduto tra le chele che glielo restituì. A grande richiesta di sovrani e popolazione venne beatificato nel 1619 e innalzato agli onori degli altari (Santo) nel 1622, inoltre fu dichiarato "patrono delle Missioni" nel 1927. Per quanto riguarda la scelta del nome del nuovo papa Francesco, qualcuno aveva pensato che fosse stata fatta per questo Santo dell'Ordine dei Gesuiti. Gaetano Masuzzo/cronarmerina

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