Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

mercoledì 10 aprile 2013

1700 - Mezzi di trasporto turisti e non

Lettiga con muli
 Nel '700 si viaggiava così

Nella parte finale riguardante la visita a Piazza, il francese Houël accenna al modo di viaggiare nella Sicilia di metà '700: "In una delle passeggiate che facevo spesso per fare delle osservazioni incontrai la principessa di Valguarnera che andava da Piazza a Palermo. Era in una lettiga, seguita da tre altre dove c'era la gente del seguito. Ogni lettiga era portata da due muli. Questa vettura, che può contenere comodamente due persone, è quella di cui si servono i Grandi di quest'isola. Quella della principessa era preceduta da dodici campieri in uniforme, che portavano lo stemma del casato sul berretto. Altri dodici campieri, in abito ordinario, seguivano la lettiga. Dei bordonari conducevano i muli che portavano i bagagli. C'erano pure molti domestici a cavallo. Tale è i fasto che i principi dispiegavano in Sicilia nei loro viaggi."
La lettiga era già nota tra gli antichi Romani, Egiziani, Babilonesi e questo servizio veniva espletato dagli schiavi mentre nel '700 venivano impiegati dei muli, raramente dei cavalli, con due uomini chiamati campieri, mulattieri, bordonari, vardunara, bardonari, bardeddari (tutti nomi che hanno a che fare con la bàrda, basto o sella). Uno di questi precedeva la lettiga a piedi, l'altro la scortava seguendola a cavallo come nella grafica acquarellata nella foto. G. F. Angas così descrive nel 1841 gli animali usati per il trasporto: "I muli sono il normale mezzo di trasporto. Animali che non sentono la fatica, possono percorrere sino a 40 miglia al giorno senza accusarne alcuna, per intere settimane di seguito, ma in compenso la fanno sentire ai loro cavalieri". Anche nella novella rusticana pubblicata nel 1883 "Cos'è il re" di Giovanni Verga, troviamo compare Cosimo, che di "mestiere era di fare il lettighiere", molto preoccupato di dover trasportare con la sua lettiga la regina Maria Sofia, moglie del re delle Due Sicilie Francesco II, da Caltagirone a Catania. Gaetano Masuzzo/cronarmerina





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