Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 6 dicembre 2014

Legati di Maritaggio-Benefattore Trigona

Lo stemma dell'Ordine a cui apparteneva Don Andrea Trigona
7 - D. Andrea Trigona nacque nel 1584 dal matrimonio tra Giovanni Paolo Trigona I barone di S. Cono Superiore e Miccichè Melchiorra. Educato dai Gesuiti, già a Plaza dal 1540, decise di trascorrere la sua vita nell'eremo in contrada Palermi (ex c/da Rambaldo) coi frati Cappuccini. Quando questi si trasferirono al piano Sant'Ippolito, nel 1606, fattosi sacerdote optò per l'appartenenza all'Ordine Ospedaliero di Santo Spirito nel quale, oltre a seguire la regola di Sant'Agostino, si impegnava a servire i poveri e gli infermi dell'Ospedale di Platea, in quel periodo spostatosi al Monte. Sollecitato dai Padri Gesuiti, nel 1605 sovvenzionò l'ampliamento della casa del nobile Pietro Calascibetta unendolo, altresì, all'Oratorio di Sant'Anna per farne un Ritiro (poi Monastero) per fanciulle della Congregazione di S. Brigida. Nello stesso anno dispose i lasciti testamentari di 6 Onze annue per 4 orfane come Legati di Maritaggio. Nel complesso edilizio al Monte fu priore-amministratore delle Opere Pie (Monte di Pietà e Opera dei Trovatelli) e dell'Ospedale allora chiamato Ospedale di Santo Spirito, facendone un ospedale modello conosciuto, oltre che in tutta la Diocesi (allora di Catania), anche in tutta l'Isola. Nel 1610 ricevette in dono una reliquia, consistente in un ciuffo di barba, del Beato Teatino Padre Andrea Avellino, poi nel 1626 proclamato II Compatrono della Città di Piazza, che divenne mezzo di guarigioni prodigiose. Morì in fama di santità nel 1629 e venne seppellito nella chiesa francescana di S. Maria di Gesù. (continua) Gaetano Masuzzo/cronarmerina

2 commenti:

  1. Se esiste ancora la sua tomba, visto lo stato in cui si trova il convento, si potrebbero portare la sua e altre spoglie qui in città.

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    1. Se si potesse entrare, almeno in quello che rimane della chiesetta, sarebbe come cercare in mezzo alle rovine dopo un bombardamento della I,II e III Guerra Mondiale. Siamo incoscienti e indegni di possedere questi capolavori.

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