Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 1 novembre 2014

Halloween? No, grazie!




LA FESTA NOSTRA

Talìa, cumpa’, o la cucuzza ntesta
o maschiri scantusi e scacazzari.
Pirchì? Pi quali cucca? Ma chi festa
po’ ssiri mai, chidda ca fa scantari?
Chidda ca t’assicuta lazzariatu
e cchiù vistutu sì, cchiù sì sminnatu?

Ma sta pinzata, ma di cu n’agghica!
Stu geniu di finizza e d’eleganza
ca a tutti ormai ci sfurnicìa la dica!
Chi sbùmmica, di qualchi nordicanza
ca essennu sulu tunna furastera
pari stratuni allocu di trazzera?

Ma pèrsimu lu sensu e la ragiuni,
caru cumpari, ca la nostra storia,
comu la storia di d’ognautru agnuni,
è soprattuttu fatta di memoria
e s’un si sapi sèntiri cu fummu
chiossà n’arzìa lu savujardu chiummu.

Pirchì la nostra festa fu de’ morti
ca pi tant’anni e tanta picciuttanza,
quannu pi zita c’era a Diu la sorti,
n’affuddava d’antica amurusanza
e ni cuntava d’animi purganti
ogni turnata festa d’Ognissanti.

E pari festa, na ddu campusantu,
cu na caterva di genti e di sciuri
di vuci assicutati ormai di chiantu
di chiantu assicutatu di duluri.
"Poi ricambianu, i morti, e tali e quali
stanotti poi ti portanu rijali."

E ammenzu a qualchi vesti e iucareddu
nuci e nuciddi, mennuli, azzalori
ficu, pupi di zuccaru, a punzeddu
la frutta marturana. Eh, scattacori
era l'arrusbigghiata dda jurnata
pi la ricerca di la ncannistrata.

E ma' ca ni cuntava poi lu cuntu
di visiti notturni e d'armi santi
ca si compuru ormai di contrappuntu
turnavanu a cuprinchiri vacanti.
Chista, la nostra. La festa de' morti,
quannu pi zita c'era a Diu la sorti.
Giòmetrico

7 commenti:

  1. Prendo spunto,per qualche considerazione dal post di Giometrico e dal titolo di un articolo di IL FATTO QUOTIDIANO che dice HALLOWEEN vs (contro) la FESTA DEI MORTI.
    Sono due tradizioni legate a storie diverse o,parafrasando GIOMETRICO, la nostra storia e la storia d'ognautru agnuni.Mi chiedo anch'io : ma chi festa po ssiri mai chidda ca fa scantari? E' una festa che non ci appartiene: i CELTI,inventori di HALLOWEEN, non potevano non mettere al centro della loro festa,dove i morti ritornano a vivere per sbeffeggiare e spaventare i vivi,appunto la PAURA che era dettata dalla paura della lunga stagione di tenebre e freddo.Ma noi quali avverse condizioni climatiche dobbiamo esorcizzare? NESSUNA.Perciò per quali ragioni dobbiamo privilegiare una FESTA che non ha legami con la nostra STORIA,A DISCAPITO DELLA FESTA TRADIZIONALE DEI MORTI dove questi ultimi ,che vengono commemorati ed ""onorati"," gratificano e non puniscono, grandi e piccini,con i regali? E' vero che anche questo serve ad esorcizzare la paura della morte ma senza ricorrere ad immagini mostruose che non avrebbero senso in questo contesto.E qui cascano a fagiolo le parole di GIOMETRICO : NURDICANZA e S'UN SI SAPI SENTIRI CU FUMMU //CHIOSSA' N' ARZIA LU SAVUJARDU CHIUMMU che si possono così sintetizzare : che fine ha fatto la tradizione? Su IL FATTO QUOTIDIANO leggo,a proposito di Halloween : le tradizioni cambiano,il tempo le modella ad immagine e somiglianza delle società in cui viviamo. E qui ti voglio!Di quale immagine,di quale società,di quale tradizione si veste il nostro tempo?Grande è l'incertezza nel trovare un'identità oppure non ci accontentiamo più di niente e perciò siamo alla continua ricerca di ""NURDICANZA"" o novità per esere più IN , considerando OUT tutto il resto ?E allora ""persimu lu sensu e la ragiuni"?Forse.Certo è che è tutto frutto del consumismo sfrenato a cui non bastano mai le occasioni per vendere e acquistare.Più bisogni creiamo più vendiamo. Alè ! Ch' Diu t' iuta e a Madonna t'esist' ! (versione piazzese di una volta per " ti assiste."

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  2. Spesso quello che per noi è corretto per gli altri è molto "spaventoso". Il giornale citato dal signore forse non sa che quando parliamo della festa dei morti in Sicilia e dei regali portati dai defunti, in altri paesi la cosa provoca orrore. In molte zone d'Europa non riescono a capire come si possano conciliare morti e regali. A proposito di paure vorrei, tanto per dimostrare che tutto il mondo è paese, parlarvi dei KRAMPUS.
    Nelle zone di lingua tedesca, i Krampus sono dei diavoli travestiti che accompagnano San Nicolò, nella tradizionale sfilata lungo le strade del paese. Questa tradizione è legata alla mitologia cristiana, più precisamente al vescovo San Nicolò e del suo servitore Krempus. È un vero e proprio evento tipico delle festività natalizie nato più di 500 anni fa e tutt'ora festeggiato in diverse zone d'Italia, Germania ed Austria.
    I Krampus sono uomini-caproni scatenati e molto inquietanti che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini "cattivi". Le loro facce sono coperte da maschere diaboliche e paurose; i loro abiti sono laceri, sporchi e consunti. I Krampus quando vagano per le vie dei paesi provocano rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto che li porta in giro. L'origine di questa usanza, mantenuta con fiero orgoglio in molti comuni facenti parte dell'area ex-austro-ungarica, si perde nella notte dei tempi. Una delle poche cose di cui si è a conoscenza è che questa manifestazione è legata al solstizio invernale.
    Tutto ciò per dire che se qualche "coraggioso" si traveste da diavolo o svuota qualche zucca, non fa male a nessuno, anche se il giornale citato sopra... lo vede come fumo negli occhi.

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  3. Caro anonimo hallowiano, raggiuni hai! Epperò, il fatto che sta gente nordica ci veda come il fumo negli occhi e inorridisca al pensiero della festa nostra, non fa che confermare la tesi dell’anonimo primo e de “il fatto” ed anche mia. Perché se loro ci vedono come il fumo negli occhi, pirchì a iddi ci po’ fumari e a nuautri no? Perché (..azz… troppi pirchì, cinn’è livari qualcunu) qui il tema, che si incasina e diventa problema, è quello delle tradizioni, diverse in ogni luogo ed in ognuno di quei luoghi con la stessa dignità. Ed il problema non è che ognuno si tenga le tradizioni sue, arricchendosi di quelle altrui, mabbensì dell’affruntàrisi addirittura di ciò che fummo, per rincorrere tradizioni altrui che, ripeto, degne e pregne di significati per quanto siano, non ci appartengono. Ecco che allora quello che si contesta e si rivendica sia soltanto che anche la nostra è pregna, e che sta pregnanza si schifia e inorridisce soprattutto di chi rinnega il “ciò che fummo”, che è la sola causa di ciò che siamo. Troppo duro, fui? E allora ammorbidisco un po’ aggiungendo che secunnu mia è solo una operazione commerciale che cerca di rivitalizzare i pupi di zuccaru e l’azzalori, che in tempi di vacche magre erano smisuratamenti arricircati e cunsidirati. Ad ogni modo, io continuo a ritenere più ragionevole ed educativo considerare amichevole chi ci ha accompagnato per un tratto di strada, e non pensare che, con la morte, si sia trasformato in un essere assetato di sangue che gode delle paure dei bimbi e che si nutre solo della esagerata voglia di mettersi in mostra dei grandi. Con la considerazione finale che quello della morte, e del volerla in qualche modo esorcizzare, è concetto troppo smusuratamenti smusuratu, per essere impelagato in questioni di controversie su tradizioni e consuetudini, ma che il concetto di vita, purtroppo o per fortuna, ci impedisce di comprenderlo appieno. Salutamu e baciamo le mani.

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  4. L'area ex austro ungarica,compresa la Lombardia (e per i KRAMPUS o simili vedi BAGOLINO in provincia di BRESCIA),ha una storia e condizioni climatico_geografiche sue e diverse da quelle dell'area mediterranea.Dunque ha tradizioni rispettabilissime ma diverse.NESSUNO vuole distruggere nè "vedere come fumo negli occhi" NIENTE nemmeno HALLOWEEN,tradizione celtica derivata da precise ragioni.Sarà lecito chiedersi perchè una tradizione non coerente con il contesto storico abbia avuto tanto spazio?Io ed Il Fatto Quotidiano,insieme a tantissimi altri,ce lo siamo chiesto e abbiamo trovato anche una risposta più che plausibile:è la moda,fa IN,è l'ennesima imposizione del consumismo sfrenato ad una società che crea tradizioni a sua immagine e somiglianza. NESSUNO vuole DEMONIZZARE nessuno,gentile ANONIMO
    2 NOV. 19:02.

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  5. Gentili signori, è vero, ho fatto l'errore di criticare la vostra Bibbia ("Il Fatto") e me ne scuso. Quindi, considerato che in questo Blog NON si deve parlare di politica, chiudo immediatamente l'argomento. Buona lettura.

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  6. Non vedo il nesso politico, nè leggo "il fatto". Quindi, "gentile signore", chi ci trasi stu discursu? Io argomento, tu argomenti, egli argomenta. Punto. Sicutamu, nella convinzione di non detenere la verità assoluta, ma che ogni dialogo, pur se ficateddu di musca, sarà pursempre importante punto di incontro e di confronto. E se poi "il fatto", che NON è cosa mia e che NON leggo (giuru beddamatrisantìssima), fosse talmente intelligentissimo da copiare le opinioni nostre, su' fatti so'. Cià.

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  7. Io Anonimo 1nov. e 3 nov. 13:36 ripeto :NON VOGLIO DEMONIZZARE NESSUNO e non ho BIBBIE.Mi limito,modestamente ad avere una mia opinione che non esclude quella altrui che anzi rispetto anche quando non condivido.
    Ringrazio il sig.Piazza per il suo intervento equilibrato e chiarificatore.Saluti e buona giornata ovunque voi siate e comunque la pensiate.

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