AL PIANO SANT'IPPOLITO
A quasi due anni dalla nascita di questo blog inizia una nuova "rubrica". Dopo quella specie di censimento delle fontane-fontanelle-abbeveratoi incomincia quella delle Edicole Votive sparse per la Città e il suo circondario. Da wikipedia apprendiamo che "l'edicola è una struttura relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l'elemento che vi è collocato. Il tremine deriva dal latino aedicula, diminutivo di aedes (tempio) e dunque con il significato originario di "tempietto". Strutture di protezione per le immagini di culto popolare tramandato nei secoli come ex voto per uno scampato pericolo come una carestia o una pestilenza, comunque strumento di aggregazione della comunità cristiana che presso di essa si può unire in preghiera." Ovviamente nel mio giro di reperimento ne ho fotografate di tutti i generi. Ci sono quelle tenute benissimo e in ordine con fiori e ceri e ci sono quelle chiuse o abbandonate, ci sono quelle aperte e quelle con le grate, tutte dimostrano gli "alti e bassi" che nei secoli ha avuto la fede cristiana nella popolazione. La prima Edicola o Capitello votivo della nostra rilevazione-raccolta-recupero è quella al Piano Sant'Ippolito a pochi metri dalla croce in pietra dei Cappuccini e da quelle in legno del Calvario. La foto mi è venuta bene con la nostra Città sullo sfondo, le altre saranno meno suggestive di questa, ma sempre "nostre".
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
E PROS'TA al PROF. per questa iniziativa di recupero di un altro tassello della nostra
RispondiEliminastoria; e che tassello! Le edicole appartengono al PAESAGGIO,nel senso più ampio del termine,sono parte integrante del patrimonio culturale la cui memoria storica VA CONSERVATA AD OGNI COSTO.Ci tacceranno di essere PASSATISTI? Non importa; noi siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta.
Da un vecchio libro di un mio ex collega,prete,insegnante di latino,appassionato ed esperto d'arte ,a proposito di edicole : "Luoghi di riunione dove si esplicava la ritualità popolare legata pr es. alle NOVENE."
RispondiEliminaE qui partono i ricordi personali :NOVENA di NATALE,celebrata con tutti i vecchi crismi,
più o meno a metà di via Crispi;io,bambina,vi assistevo da lontano ma non troppo, dal balcone di casa mia (via Cavour) che dava su via Crispi,proprio all'altezza dell'edicola
situata sul muro dell'ingresso della casa della signora Conti.
Che festa interiore ! Chi pompi pi l'aria !
P.S.La definizione di cui sopra fa riferimento ad una realtà di un paesino del NORD che non perde la sua freddezza nemmeno in queste occasioni. Nan' c' ncucchia nent' cu chidda nostra!Perciò mi devo accontentare delle calde immagini vive nella memoria.
Andrò a controllare se esiste ancora l'edicola in via Crispi. Ti farò sapere.
EliminaNon ho capito la frase riferita al "paesino del NORD che non perde la sua freddezza nemmeno in queste occasioni". Che strano! Se c'è una festa che viene sentita, "festeggiata", aspettata con ansia e rispettata, è proprio al NORD. Non sto parlando dei classici mercatini di Natale dove in un giorno, in certe località, arrivano 500 (cinquecento) autobus, ma di quello che succede nei microscopici villaggi, dove tutta la comunità inizia ad ottobre a preparare il presepe in piazza, dove ci si trova per i cori, ecc. Vorrei parlarvi di alcune tradizioni di certe zone, come i Re Magi che vanno casa per casa a portare e ricevere doni e poi lasciano scritto, sulla porta, le lettere G.M.B. 2014. Oppure dei cantori della Stella, ma mi fermo qui...
EliminaE la rubrica vie scomparse?
RispondiEliminaAbbi fede!
EliminaGentile signore,il NORD è molto più ampio e diversificato di quanto si possa immaginare.
RispondiEliminaEvidentememte Lei ha l'esperienza di una festa sentita,io quella della freddezza ,del distacco emotivo che richiama più che il cattolicesimo mediterraneo il protestantesimo del nord Europa.
Io mi ricordo della novena sotto la chiesa di S.Pietro quando dopo chiudevano i musicanti, con i pompi pi l'aria...,Maria è sempre viva...e chiedevano un offerta...s' sù d 'carta cumzeli a scangè s' sù spicci cumnzeli a cuntè quindi qualche suttacriatta e incominciavano a volare i scurciddi da parte dei ragazzi più grandi verso noi più piccoli.
RispondiEliminae' tornavamo a casa con le orecchie belle ...calde e con una bella fumata dei vestiti.