Non tutti sanno che negli anni '30 anche a Piazza c'era il cinema muto. Si trovava al n. 44 della via Garibaldi, che prima dell'Unità d'Italia veniva chiamata "a stràta u Prìnc'p" (in seguito vedremo il perché). L'edificio, che prima del cinema era stata la chiesetta di S. Girolamo o Geronimo, era di proprietà del Sig. Giorgio, abitante in via Umberto. Il cinema, che si chiamava "Olimpia", era fornito anche di una piccola tribuna e i biglietti, che costavano 14 soldi (ca. 3/4 di Lira), venivano emessi e "strazzati" da don Ninì Pezzinga, che aveva un negozietto di merceria proprio lì di fronte, sul quale, al primo piano, abitava. Il pianoforte per le colonne sonore, lo suonava il Sig. Parlagreco, sposato con la Signora Patrì, che aveva una bottega di generi alimentari a Settecantoni. Qualche anno dopo, il cinema fu venduto al Sig. Ciccio Di Natale per trasformarlo in una segheria, per gestirla insieme al figlio Amedeo. Fu proprio in quel cinema che mio padre, Gino, vide per la prima volta una banana, allora frutto poco conosciuto e scambiato per una candela, in una scena del film "I ragazzi della via Paal" del 1929.
Nessun commento:
Posta un commento