Suor Arcangela Tirdera, affresco alla Pinacoteca Comunale |
L'affresco sopra fotografato mi ha dato lo spunto per una mia ricerca, qualche mese fa, sulla suora terziaria francescana Arcangela Tirdera nata a Piazza nel 1538 e morta nel 1598, in odor di santità. Arcangela appena prese l'abito di Terziaria, all'età di 17 anni, iniziò a mostrare segni di santità, intraprendendo una rigorosa vita di penitenza, con continui digiuni e cilici. A 24 anni iniziò a soffrire forti dolori al fianco, alle articolazioni e continui svenimenti. Conseguentemente per 14 anni potè camminare solo poco per casa, mentre per i successivi 22 anni fu costretta a stare sempre a letto, tra le incessanti sofferenze. Per più di 5 anni ricevette ininterrottamente le cure del fratello medico, ma senza alcun giovamento. Durante i 36 anni di dolori atroci, non diede segno alcuno di impazienza e di turbamento, nè verso i famigliari, nè verso la servitù, nè verso le sparute persone che venivano per farle visita a chiederle delle grazie. Negli ultimi 4 anni della sua vita, alle sofferenze già accennate, si aggiunse quella della completa cecità. Durante una notte di Natale, mentre Arcangela era in contemplazione struggente "il Signore per confortarla le apparve in forma di Bambino allora nato, lasciando da quella abbracciarsi... Le restò tanto al vivo impressa nell'immaginativa quella apparizione, che ogni notte del Santo Natale per rimembranza s'alienava da sensi, rapita in estasi, ed ogn'anno in detta solennità faceva acconciar'un Bambino di rilievo in quella forma, che nacque il Redentore nel Presepio, acciò non sol'ella, ma tutti di sua Casa contemplassero il mistero". Ecco svelato il motivo della rappresentazione nell'affresco di cui sopra, proveniente dal nostro Convento Francescano di S. Maria di Gesù: Suor Arcangela Tirdera con in braccio una statua del Bambino Gesù appena nato. Prima di morire, la Serva di Dio aveva manifestato il desiderio di essere seppellita nella chiesa di S. Pietro dove la sua famiglia, tra le più ricche della città, aveva una cappella, l'ultima a destra. Soltanto alla sua morte si accorsero della presenza delle Piaghe del Signore (stimmate) nelle mani, sopra i piedi e nel costato destro una più grande.
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Gaetano Masuzzo/cronarmerina
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interessante
RispondiEliminaOttima ricerca sulla santa vita di una nostra nobile concittadina. Grazie per avercela fatta conoscere. Aspetto con interesse il prossimo post.
RispondiEliminaRoberto