La merla
Una volta il barrafranchese se n'era ito a caccia, col trombone alla sgherra; e dopo lungo girare per monti e per valli capitò sotto una ficaia mora, vasta e frondosa; e c'era in cima nel folto un fico come una melanzana.Al muovere delle foglie pareva che quello spiccasse il volo come una merla, e quindi ristava; e poi daccapo, sicché si vedeva e svedeva, senza mai si svelasse del tutto.
Col batticuore, il barrafranchese spianò l'arma; ma non essendone mai certo, prima gridò:
- O tu, sei fico o se' merla, che tiro o non tiro?
E quello zitto. E lui, più forte:
- O tu, ti dico, sei tu fico o se' merla, che tiro o non tiro?
E quello zitto.
Allora il barrafranchese chiuse gli occhi, e premendo il grilletto gridò:
- O fico o merla, tirritùmpete 'n terra!
E della trombonata rintronò la valle.
Francesco Lanza, Mimi Siciliani, Milano, 1928
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
E me la vorrei sparare pur’io, ma non essendone manco io, mai certo dell’effetto della sparata, allora prima grido:
RispondiElimina- O tu, Tanino, sei calmo o nervoso, che tiro o non tiro?
E non ricevendo risposta, allora me la sparo pure io, da quel piazzese che sono:
E fu così che il barrafranchese introdusse l’usanza del fico merlato.
Immaginiamo cosa sarebbe successo se il barrafranchese fosse stato cugino di Lariu u mancus,piazzese.
Eliminabella, ma qualcuna sui suoi carrapipani l'ha scritta?
RispondiEliminaL'ha scritta, l'ha scritta!
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