D'azzurro, al braccio destro armato al naturale, impugnante per i capelli una testa di leone. |
Famiglia di origine lombarda che annovera nel 1151 un barone tale Gigaren di Capitzio (alias Girardo di Capizzi) nella corte del conte Simone Aleramico. 1445 fra' Giovanni de Capisio è testimone di un atto relativo all'elezione del Magistrato cittadino. 1600 Giuseppe Capizzi è socio dell'Accademia Piazzese o dei Curiosi seguaci di Apolline. 1714 il sacerdote Giuseppe si astiene dal celebrare messa per la "Controversia Liparitana", mentre il sacerdote Mario ubbidisce al Re. 1755 Vincenzo è sanzionato dal vicerè Fogliani per l'iscrizione alla Mastra Nobile e giuratoria e negli anni 1756 e 1761 risulta ancora Giurato. 1778 Luigi è possidente a Centova e nel 1788, essendo stato Senatore della Città, per evitare la carcerazione, in seguito a un ammanco nell'amministrazione comunale, si rifugia in un convento, verrà rilasciato libero dietro una cauzione di 250 onze pagata dal nipote Pasquale Capizzi. 1788 Pasquale e i suoi fratelli sono possidenti a Centova, Fiume di Giozzo, Aliano, Farruggio, Polleri e Censi. 1790 Pasquale è iscritto alla Matra Nobile della Città. 1826 la figlia del barone Pasquale Capizzi, Marianna, risulta sposa di Giuseppe Asmundo Cirino, principe di Gisira. 1929 nasce a Piazza Carmelo Capizzi, Gesuita dal 1944, laureato in filosofia e in lettere specializzato in Storia Bizantina durante un soggiorno in Germania viene ammesso tra i Padri Gesuiti con professione solenne di ubbidienza speciale al Papa, nel 1972 riceve l'incarico presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Roma, dal 1979 è decano di facoltà presso il Pontificio Istituto Orientale e il 5 dicembre 2002 muore a Roma.
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