Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

venerdì 27 marzo 2015

Le targhe sui muri / 2


Targa assicurazione incendio sul muro di un edificio di Piazza
Si ritiene che la prima targa sia stata affissa tra il 1680 e il 1683, ovviamente dal Fire Office¹, e l'iniziativa fu subito imitata dagli altri assicuratori. Pare che le Fire Brigades², quando accertavano che un edificio in fiamme era assicurato da un'altra compagnia, o non lo era affatto, tornassero indietro astenendosi dall'intervenire, o assistessero inattivi allo spettacolo, a meno che la loro eventuale opera venisse lautamente compensata. L'usanza delle Mark³ si diffuse rapidamente in tutto il mondo, per prima negli Stati Uniti, man mano che sorgevano Compagnie di assicurazione incendio. In Inghilterra, paese in cui era nata, questa usanza cominciò a diminuire già verso il 1860 per poi cessare definitivamente nel 1880, mentre veniva mantenuta ancora per molti decenni in tutti gli altri Paesi. In Italia, nel territorio che allora faceva parte dell'impero austro-ungarico, e cioè a Trieste, la prima compagnia che esercitò il ramo incendio, adottando l'usanza delle targhe, fu la "Azienda Assicuratrice", fondata nel 1822 e poi assorbita nel 1882 dalle "Assicurazioni Generali" (come quella nella foto). Era proibito staccare o procurarsi illegalmente le targhe e le pene erano abbastanza dure, oltre alle multe erano previste pene corporali e frustate. Più tardi, quando i pompieri divennero istituzioni pubbliche, non fu più necessario che le Compagnie li finanziassero direttamente ma lo fecero con versamenti allo Stato o ai Comuni, a questo punto le targhe assunsero una funzione pubblicitaria, oltre che psicologica. Infatti, nel XVIII e XIX secolo le Compagnie ritennero che l'esposizione delle targhe, attestanti l'esistenza di una garanzia assicurativa, potesse costituire un valido deterrente negli incendi per odio o vendetta molto comuni in quei secoli, convincendo i malfattori dell'inutilità di appiccare il fuoco perché l'assicurato sarebbe stato comunque risarcito. Per questi motivi nei contratti era specificato in modo particolare l'obbligo dell'affissione della targa, ben accetto e condiviso dagli assicurati per gli ottimi risultati. (continua)

¹Prima compagnia assicuratrice inglese che si occupò di incendi. 
²I primi pompieri privati delle Compagnie assicurative inglesi. 
³Come venivano chiamate le targhe in inglese.
  Gaetano Masuzzo/cronarmerina

7 commenti:

  1. Più che delle targhe, vorrei soffermarmi sull'importante ruolo dei Pompieri o Vigili del Fuoco. Purtroppo in Italia si tratta di Professionisti che non sono presenti in ogni paese mentre, in alcune zone, grazie all'eredità lasciata dall'Impero Austro-Ungarico, troviamo gruppi di vigili del fuoco in ogni villaggio anche di 400 abitanti. Si tratta di corpi di volontari (Artigiani, Liberi Professionisti, Impiegati, ecc.) che svolgono gratuitamente il servizio. Per esempio, nella Regione Trentino-Alto Adige, vi sono più vigili del fuoco che in tutto il resto d'Italia.

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    1. Parli solo per invidia poichè sai perfettamente che noi, ad esempio, in Sicilia abbiamo più forestali che in tutto il resto del mondo e non andiamo in giro a vantarcene.

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    2. Tex Willer, la tua ironia è fantastica!!! Sui Forestali della Regione Siciliana sono state trasmesse ore ed ore di trasmissioni televisive. E che mi dici della famosa galleria di "Grottacalda" chiusa da anni e che impone ai poveri automobilisti deviazioni in mezzo a boschi, savane, praterie, con il rischio di essere assaliti da mandrie di iene, bufali, leoni, ecc.???

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    3. Posso solo dirti che, se sono riusciti a superare indenni il Camel Trophy pomposamente indicato come circonvallazione di Valguarnera Caropepe, possono serenamente affrontare qualsivoglia percorso periglioso. Gli animali feroci frequentano di solito località mitiche mica regie trazzere come le strade che attraversano la Sicilia.

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  2. E' così che si gestisce un'AUTONOMIA REGIONALE servendosene per avere più servizi.
    Invece NOI.........(Stendiamo un velo pietoso).

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  3. Da noi invece esistono i Corpi degli incendiari volontari che sistematicamente ogni estate bruciano tutto, boschi e campagne. Adesso poi che la Regione dovrà ridurre drasticamente il numero dei forestali. ......sarà un'apocalisse.

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  4. Ogni estate vengono bruciate sempre le stesse campagne delle stesse contrade dove risiedono mandrie di pecore e capre.ovviamente tutto ciò provoca danni enormi agli alberi presenti, vedi ulivi, mandorli, frutteti vari etc.etc.. intervengono sistematicamente Vigili del Fuoco o Forestali, ma mai nessuno prende provvedimenti per esempio vietando il pascolo alle greggi su terreni bruciati. Povere campagne!

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