Questa è l'Edicola n. 23 in c/da Bellia che si trova a pochi passi dalla n. 22 dedicata alla Madonna delle Lacrime, presso l'edificio che prima ospitava la chiesetta della Madonna della Noce. Infatti, è qui che esiste un incrocio (i tri strattùni) molto frequentato e pericoloso col Crocifisso che protegge i passanti e i viaggiatori. Spesso è circondato da foto, rosari, piccoli oggetti, fiori e bouquets delle spose che vi si recano a deporli per devozione, subito dopo la cerimonia in chiesa e per farsi delle foto ricordo. Da alcuni anni il sito è stato sistemato con molto buon gusto ed è impossibile non dargli uno sguardo, anche se di sfuggita, ogni volta che si proviene dalla superstrada.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Quando eravamo ragazzini, i Tri Strattuni rappresentavano le Colonne d'Ercole che non bisognava mai oltrepassare. Dopo quell'incrocio iniziava il Mondo sconosciuto. Già andare ad Enna era un'impresa; non parliamo poi dover andare a Catania o Palermo. Una volta con un mio amico andammo a Caltanissetta!! Mi sembrava di essere all'estero. La gente parlava in modo strano e spesso non capivo i loro discorsi. A Catania si andava solo se vi erano problemi di salute o si doveva chiedere qualche consulto. A Palermo qualcuno andava a studiare dormendo in raffinati appartamenti con riscaldamento, aria condizionata e tutti i servizi !!
RispondiEliminaChissà perché l'incrocio è stato considerato sempre molto pericoloso. Eppure sarebbe bastata una semplice rotatoria per sistemare le cose. Quando si andava a Catania con l'autobus, dopo aver percorso la veloce e ben tenuta... autostrada che passava anche da Raddusa, appena si scendeva in città si veniva colpiti dal profumo di dolci che usciva da ogni bar. La gente faceva colazione e consumava tonnellate di brioches ed altre leccornie. E poi, quelle meravigliose "schiacciate" esposte nei varie negozi, con accanto montagne di arancini da... mezzo chilo l'uno!!!
RispondiEliminaPeccato che la sera non si vede. Ci vorrebbe un ricco sponsor della zona e illuminarlo con un faretto a led dai consumi bassissimi, ma nella zona circostante purtroppo non ce n'è.
RispondiEliminaA Catania non si andava solo per problemi di salute ma anche per fare un salto al San Berillo, famoso quartiere a luci rosse e più esattamente, in via delle Finanze. Spesso, data la pochezza dei mezzi economici dell'epoca, solo per guardare. Qualche volta... anche per comprare.
RispondiEliminaTex, so che c'è una targa in via delle Finanze dedicata proprio a te, come segno di riconoscenza per aver contribuito, con i tuoi numerosi "acquisti", alla rinascita della zona!!! Ed ora, dimmi, cosa c'è in via delle Finanze?? Sei aggiornato?
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