La classe di suor Marina Coppa davanti il Palazzo Trigona di Gerace al piano Castello, anni 20 |
Tra i benefattori della casata Trigona, oltre al più noto Marco Trigona barone di Gatta Alzacuda e Sofiana, che lasciò un'enorme eredità per la nuova Chiesa Madre, troviamo anche Vespasiano Trigona barone di Gerace. Questi, oltre a donare il suo latifondo di Rossignolo al Monte di Prestami, fondato dal chierico Michele Chiello nel 1771, alla sua morte nel 1853, lascia parte dei beni, compreso il feudo Ciappa, all'Ospedale "Chiello" riservando l'usufrutto, sino a quando fosse rimasta in vita, alla moglie, Carmela d'Acquino dei principi di Caramanico (1816-1898). La baronessa però rinuncia all'usufrutto facendo sì che per alcuni anni l'ospedale cittadino si chiamasse Ospedale Michele Chiello-Vespasiano Trigona. Dopo essersi risposata col fratello del marito, Antonino Trigona, nel 1879 rimane vedova per la seconda volta e alla sua morte, nel 1898, lascia una cospicua eredità per fondare nel 1902 l'Istituto baronessa Carmela Trigona di Gerace nel palazzo baronale di Piano Castello. L'Istituto comprende un asilo, una scuola elementare e un laboratorio di sartoria e ricamo che nel 1912 si trasforma in Scuola Professionale Femminile gratuita. Nel 1919 la Scuola Professionale dell'Istituto viene trasferita nell'antico Monastero delle Benedettine di S. Giovanni Evangelista e nell'edificio accanto con l'ingresso dalla via Garibaldi, anche questo donato dalla baronessa al VI vescovo di Piazza, mons. Mariano Palermo. Qui l'Istituto eredita tutte le antiche e redditizie attività delle Benedettine (cucito, ricamo, dolciaria, musicale), mentre alcune classi elementari rimangono nel palazzo baronale sino agli anni 60. L'edificio di via Garibaldi in seguito sarà la sede delle Suore Salesiane figlie di Maria Ausiliatrice*. Come si vede nella foto la classe femminile è formata da circa 60 alunne, tra le quali tante probabili nostre mamme o nonne nate tra il primo e il secondo decennio del secolo scorso. Sappiamo anche il nome della suora maestra. Si tratta della Consigliera Scolastica suor Marina Coppa nata nel 1869 a Monticello d'Alba (CN) e morta nel 1928 a Nizza Monferrato (AT). Cresciuta in una famiglia agiata di Monticello, consegue a Torino da novizia la patente di maestra per la scuola elementare. E' Consigliera Scolastica dal 1900 al 1928 e per la sua sesibilità educativa è detta "educatrice delle educatrici" dando ulteriore sviluppo alle scuole delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) contribuendo ad ottenere dalla riforma Gentile la trasformazione in parifica delle scuole normali.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
*Tantissimi ricordano con affetto le suore che gestivano sino agli anni 80 l'asilo infantile, fra queste suor Graziella, maestra del mio giovanottino Fabio.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
*Tantissimi ricordano con affetto le suore che gestivano sino agli anni 80 l'asilo infantile, fra queste suor Graziella, maestra del mio giovanottino Fabio.
1 maestra 60 alunne !Questa si che sarebbe spending rewieve !MI AUGURO CHE QUESTO TRISTE RECORD NON VENGA MAI UGUAGLIATO.
RispondiEliminaAncora una curiosità : le maestre erano soltanto suore?
Stiamo parlando di un secolo fa. Le esigenze erano altre e ci si accontentava di poco o nulla. Le maestre erano soltanto suore, perché le poche non suore che c'erano erano impiegate nelle scuole elementari a pochi passi dal piano Castello, quelle del plesso Sant'Anna.
Eliminanell'istituto Maria ausiliatrice ,c'erano tre tipi di asilo:gratis una piccola quota e quello per i piu ricchi,Io ricordo suor Rosalia la maestra di mia sorella era molto manesca non di botte ma di pizzichi e strizzate molto eccessive (per affetto),ma dai bambini non erano gradite .C'era suor Maria alte e interessante che tenendo gli occhi sempre per terra gli uomini erano molto interessati
RispondiEliminaC'era la scuola di ricamo e la scuola di taglio,io in estate piacendomi il cucito andai a scuola di taglio e mi piaceva stare li dentro con suor Rosina .Nel 55 manda le mie figlie all'asilo.avre tanti anedodi ma sarei troppo lunga Solo rimpiango che sia stato tutto perduto
Non preoccuparti della lunghezza, qualche aneddoto di vita vissuta fa sempre bene. Almeno uno. Grazie
EliminaRicordo, parliamo degli inizi degli anni 50, suor Teresa, bellissima e presi la prima cotta della mia vita.
RispondiEliminaA me le suore, da bambino, hanno fatto sempre paura. Ho frequentato per un breve periodo l'asilo delle suore in via Garibaldi. Quelle enorme figure vestite di nero mi terrorizzavano, tanto che dopo fui mandato in un asilo pubblico dove le maestre erano in abiti civili. Da allora, anche da grande, non ho mai avuto simpatia per le suore.
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