IL PIAZZESE
Una volta, andando il caropipano a Piazza incontrò alla Bellia il piazzese, che a cavalcioni di un grosso ramo di pioppo dava giù botte da orbo con l'accetta per tagliarlo.
- O che fate? - gli domandò.
E quello:
- Non vedete che fo? taglio il ramo, che mi serve.
- O come? e se casca quello, non cascate anche voi?
- Cascate voi invece - fece l'altro stizzito - che siete cristiano, e non io che sono piazzese.
Ma non aveva dati altri due colpi che il ramo crollò e lui insieme, che restò a terra come il piazzese che era.
Francesco Lanza (1897-1933), Mimi Siciliani, Milano, 1928
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
questa me la raccontava mio padre ,è tanto carina.
RispondiEliminaCosa vuoi commentare, evidentemente avrà subito da parte di un piazzese qualche angheria giovanile che lo ha segnato per sempre , nella pur breve vita.
RispondiElimina,
Sono d'accordo,la piacevole raccolta scritta di storielline trasmesse oralmente dalla cultura popolare,rivela una particolare acredine nei confronti dei piazzesi,sopiddu pirchi'!
Eliminariconosco ed ammiro la satira pungente del breve racconto che ,è evidente, si rivolge a persone la cui dote principale è essere SCECCU PRUSUNTUSU.Il riferimento al piazzese mi pare casuale.Per quanto........Sempre complimenti per le scelte del suo blog.
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