Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

mercoledì 11 giugno 2014

Torneo di Tennis alla Bellia

Il tennista piazzese Giuseppe Corvaia

E' in corso in questi giorni, sino a domenica 22 giugno, il Torneo di Tennis Maschile di 3^ Categoria 2014, presso i Campi Comunali della "Bellia". Il torneo è organizzato dal Tennis Club P. Armerina e vede la partecipazione di oltre 50 atleti provenienti da tutte le provincie della Sicilia Centro-Orientale. Anche quest'anno il torneo vedrà la partecipazione di Mauro Vitale, tennista del Tennis Club Leonforte, vincitore dell'edizione dell'anno scorso. Questa è l'occasione per gli amanti di questo sport di vedere all'opera atleti sia di Categoria Non Classificati che di Categoria Classificati (4^ e 3^) di più alto livello sui nostri campi, recentemente restaurati e resi più accoglienti. Tra i 15 tennisti Piazzesi impegnati negl'incontri ci sarà Giuseppe CORVAIA (nella foto) anno 1991 e miglior classificato (Categoria 4.2) del nostro Tennis Club.   

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

15 commenti:

  1. Mi sono sempre chiesto per quale insondabile, recondita , insulsa motivazione l'uomo trovi da sempre tanta stupida soddisfazione a correre, sudando come una fontana e quindi puzzando come una pecora, dietro alle palle (tennis, calcio, basket, cricket, baseball, ping pong e anche il golf) per infilarle quasi sempre dentro un buco. Lo fa con le mani, con i piedi, a mazziate e anche con altri stranissimi mezzi. Qualcuno, di grazia, conosce la risposta?

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    1. Quasi tutti i giochi, quelli da te elencati tutti, sono la diretta conseguenza della disponibilità di tempo libero da parte della popolazione benestante alla fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Cioè, gli abitanti del mondo occidentale, dopo aver risolto i grandi problemi di sostentamento, alimentazione e sviluppo, si sono ritrovati, dopo l'orario di lavoro, con molto tempo da dedicare ad altro. C'è chi l'occupa a "riposarsi" grattandosi, c'è chi l'occupa a "distruggersi" dietro le palle e palline. Infatti, i nostri padri non sapevano neanche cosa fosse persino un pallone da prendere a calci. Per questo non dovremmo lamentarci più di tanto: la nostra generazione, secondo me, è stata la più fortunata dopo millenni di fame, di guerre e sofferenze perché possiamo "grattarci" come vogliamo!

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    2. Insomma, se ho capito bene, l'uomo dopo aver smesso di correre dietro qualche animale per sostentarsi, ha iniziato a correre dietro qualunque cose che somigliasse ad una sfera per consolarsi. Penso che se fosse ancora vivo il compianto professor Basaglia, si batterebbe come un... matto per la riapertura dei manicomi che, improvvidamente, alcuni anni fa fece chiudere.

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  2. Come mai,per una domanda del genere, non ti sei documentato sulla Treccani? Avresti scoperto origini antichissime, africane preistoriche ,egizie,greche,romane,ecc ecc di palle di erba,frutti,legno,stracci,utilizzate per gioco,motivi religiosi, di competizione(...sportivi,cioe') Perche' fai l'indiano qui?

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    1. Caro anonimo 1 non ho consultato la Treccani perché sapevo che l'avevi già consultata tu e non ti volevo togliere la soddisfazione di dare la risposta colta da "viso pallido". Augh !

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    2. Mi ero rivolto a Tex. Mi chiedevo difatti come mai si ponesse tali quesiti partendo da una notizia da Piazza Armerina,IN TERMINI TANTO NEGATIVI! A QUANN A QUANN....

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  3. E' che non sempre le buone intenzioni sono comprese...si va x suonare e si rischia il linciaggio..
    Questa la dura legge del blog

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    1. All'anonimo 1: Questo capita quando in un commento su un blog qualsiasi, nonostante le buone intenzioni, si ha la cattiva abitudine di non mettere né il destinatario né il mittente, come se si avesse paura delle proprie idee o di non averle espresse correttamente o, addirittura, si crede di essere i soli a commentare in quel momento quando, invece, i blog arrivano dappertutto.

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  4. ....O quando,chi legge,crede di essere l'unico destinatario del commento (ma eravate in due...);l'analisi di qualunque testo, inoltre,anche senza destinatario,puo'risultare chiarificatrice, data l'ora e il contesto dell'invio...comunque forse e' pericoloso addentrarsi nel bosco di una siffatta forma di comunicazione.Il lupo potrebbe essere l'incomunicabilita' per i non addetti o per coloro che amano l'uso articolato dei concetti e non le regolette stereotipate. Il sottoscritto ritiene a questo punto ,utile per se' non avventurarsi piu'....

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  5. P.s. grazie per l'ospitalita' e l'accoglienza, (non firmo dato che i nomi sono puri,purissimi accidenti)

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    1. Kit Carson pard di Tex Willer12 giugno 2014 alle ore 22:46

      E' vero, hai proprio ragione i nomi, specie quelli ridicoli, sono veramente una iattura.
      Avevo un collega che di cognome faceva Cane che aveva un padre che la pensava come te. Infatti, per evitare problemi invece di chiamare i suoi sette figli con nomi tradizionali, li numerò all'anagrafe da Primo fino a Settimo: Primo Cane, Secondo Cane e così via. Ti lascio immaginare la gioia di quegli uomini quando crescendo si resero conto della sventura. Il mio collega, Settimo, quando finalmente suo padre morì, non andò neanche ai funerali ma nessuno poté affermare che a quelle esequie non avesse partecipato neanche un cane. Uno di sicuro c'era... dentro la bara.
      N.B. Voglio precisare che il fatto narrato è verissimo e che ogni riferimento al citato signor Treccani è puramente casuale.

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    2. si parlava di sport.storiella patetica. nulla da dire.

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    3. L'autore del blog dovrebbe selezionare i post,dato che spesso si parte da un argomento e si arriva a tutt'altro.Il tema e'la nostra realta' locale,e le provocazioni piu' o meno evidenti (qui si che ci vorrebbe uno studio) dovrebbero venire escluse , comprese quelle solidali e ammiccanti,ma piene di voglia di colpire chiunque.Meglio poche osservazioni ma costruttive.

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  6. non voglio commentare su quanto detto dall'anonimo uno perchè mi sembra dover parlare a uno che ha sempre da contraddire su tutto.Meglio lasciarlo con i suoi interrogativi.

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  7. Dovrei dire il mio nome per esprimere la mia contrarieta al gusto del macabro? Che storiella..! Anonima anche quella,del resto!

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