Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

giovedì 23 luglio 2015

Quando scappava negli anni 30 - 1

Sötta u ciàngh d'u Duiliu
 Attraverso la lettura delle poesie in galloitalico del poeta-falegname Carmelo Scibona (1865-1939), apprendiamo che oltre a quei tre da me elencati nel post "Quando Scappava" del 5 gennaio 2013, di orinatoi o vespasiani a Piazza ce n'erano almeno altri due, in punti altrettanto strategici. In questo modo i maschietti potevano evitare  di "andare, andare, andare" dietro le solite cantunère o agli angoli delle chiese e in posti più o meno appartati. Tutta questa difficoltà perché non c'era l'abbondanza di locali pubblici, bar, caffè, gelaterie, tavole calde, come adesso. Se andava bene c'era qualche cantina o d'spénza aperta e non era detto che avesse i servizi veramente efficienti. Oggi il poeta ci fa sapere che sotto il piano Duilio ce n'era uno che sembrava un loculo o una piccola cappella del cimitero.

U p'sciarö' di Buttieddi¹

Sötta u ciàngh' d'u Duiliu
Ghj'è na speci d' gabbina
Dummannai l àutra mattina
A cu gh'an'a s'tt'rrè.

Chi gabbina! è capella,
M' rispönn' na v'sgina,
Cössa è fatta d'ordu d' Farina.
S' vo tras', a pò guardè...

Iè, curiös' o sölt mì,
M' v'sgin e tras' sò.
Ma qual fu a maravègghia?
Ddà va tröv: u p'sciarò.

Carmelo Scibona
(U Cardubu, 1935)

(L'orinatoio delle Botteghelle- Sotto il piano del Duilio /C'è una specie di cabina /Chiesi l'altra mattina /Chi vi hanno sotterrato. /Che cabina! È cappella, /Mi risponde una vicina, /Questa è fatta per ordine di Farina. /Se vuole entrare, la può guardare... /Io, curioso al solito mio, /Mi avvicino ed entro solo. /Ma quale fu la meraviglia? /Là vi trovo: l'orinatoio.)

¹E' il titolo che troviamo nel manoscritto rappresentato da un grosso quaderno a righe con copertina nera di 210 pagine I mî f'ssarî dove sotto il titolo è riportata, da altra mano e inchiostro rosso, la data 1932.

(tratto da C. Scibona a cura di S. C. Trovato, I mì f'ssarì - U Cardubu, 1997, p. 174)

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

7 commenti:

  1. Domanda fatta da chi abita ad altre latitudini: che ci fa tutta quella rete lungo il marciapiedi? Si stanno progettando dei lavori? Ai miei tempi in quei locali c'era un signore che vendeva mandorle, un autolavaggio ed altri magazzini. Ora cosa c'è? Grazie. Per quanto riguarda gli orinatoi, ricordo il detto che veniva ripetuto dalla nonna e da mia madre, quando qualcuno, di notte, bagnava il letto: "Forse stava sognando di trovarsi dietro la chiesa di Fundrò".

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    1. Si stanno completando i locali comunali che dovrebbero, dico dovrebbero, ospitare il "Museo del Palio".

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  2. Sarebbe un ottimo esempio di corretto riutilizzo di opere murarie comunali e quindi comuni.
    Dico riutilizzo visto che .ormai tanto tempo fa ,questi locali erano quasi esclusivamente adibiti a magazzini dove stipare noci ,nocciole e mandorle.Si trattava di grossisti che ricevevano e rivendevano al dettaglio dando vita ad una delle poche voci attive
    dell'economia del paese. Mi auguro che il progetto si realizzi.

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  3. L'orinatoio di Via Catalano?,Un budello di strada stretta e corta sicchè, per evitare di rimanere stordito dall'effluvio di urea che proveniva dal pertugio, dovevi giocoforza percorrerla di corsa.

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    1. Scusi, signor Tex, vedo che lei è un profondo conoscitore di Piazza. Ci può dire dove si trova Via catalano? Grazie. E... come sta ora sig. Willer? So che è stato a lungo nel suo Texas. Con gli indiani tutto OK?

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    2. Tutto bene, grazie. Con i fratelli indiani, una meraviglia. E' con i paesani tracagnotti che ho qualche problema. Per rispondere alla domanda: la via E. Catalano è lo stretto budello che corre tra l'ex cinema Ariston a destra e il teatro Garibaldi a sinistra collegando, di fatto, la salita Santo Stefano con la via dottor Salvatore La Malfa.

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  4. Un altro orinatoio metallico era collocato nella parte bassa della piazzetta dell'ingresso al Liceo Classico.

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