Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 4 luglio 2015

Altri due importanti fotografi del '900

Foto effettuata dal fotografo Alfonso GRECO BONANNO
Foto effettuata dal fotografo Giovanni GRITA
Nelle ultime settimane ho recuperato altri due importanti fotografi dell'inizio del secolo scorso, che operavano nella nostra Città e in quelle vicine. Il primo è un certo Alfonso GRECO BONANNO del quale abbiamo una foto (in alto). Doveva essere un fotografo abbastanza importante perché lo troviamo nell'ANNUARIO del "CORRIERE FOTOGRAFICO" di MILANO del 1914 ca., Elenco Generale dei Fabbricanti, Negozianti e Fotografi d'Italia, Italia Insulare, Sicilia, Provincia Caltanisetta, Piazza Armerina (n.d.r. Caltanissetta, allora nostra provincia, nell'Annuario risulta scritta con una "s" dove, inoltre, è riportato il paese di "Branca Franca" invece di Barrafranca).
L'altro nominativo è quello di Giovanni GRITA, presente anch'egli nell'ANNUARIO di cui sopra ma nella Provincia di Catania, precisamente a Caltagirone. Risulta scritto solo con l'iniziale del nome "G", ma da alcune fotografie sappiamo che si tratta di Giovanni. Ho chiesto a un conoscente omonimo e mi ha confermato che si tratta di Giovanni, uno dei due fratelli di suo nonno Giacomo GRITA*. Giovanni abitava e lavorava a Caltagirone, ma spesso la sua attività era richiesta anche a Piazza, come risulta da tante foto ritraenti piazzesi della fine Ottocento e inizio Novecento come, per esempio, la foto in basso, oppure le foto dei genitori del martire antifascista Salvatore Principato viste in una mostra al Monte Prestami di Piazza Armerina nel 2010.

*Giacomo GRITA (1877-1966) era il padre di Massimo GRITA, indimenticabile libraio degli anni 60 e 70 di via Garibaldi 89, proprio all'angolo della salita San Giovanni Evangelista (oggi sede di un pub). Inoltre, potrebbe essere lui il Giacomo GRITA che risulta anche nell'ANNUARIO come fotografo nei primi anni del Novecento, ma a Modica, allora in provincia di Siracusa. Rappresentanti della famiglia Grita originaria di Caltagirone, li troviamo anche ad Agrigento nella seconda parte dell'Ottocento. Si tratta delle due figlie di Salvatore, grande scultore e giornalista di Caltagirone (1828-1912). Infatti, Rosina e Maria impararono l'arte fotografica dal padre e nell'atto di morte redatto presso il comune di Agrigento sia le figlie che la madre sono dette di professione fotografe.    

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

8 commenti:

  1. Massimo Grita, conosciuto come "Lo Zio Massimo", era il fornitore ufficiale di libri per tutti noi ragazzi. Dalla sua microscopica libreria uscivano tutti i testi per le scuole della città. Se non ricordo male, durante la seconda guerra mondiale fu fatto prigioniero dagli inglesi e portato addirittura in un campo di prigionia in India. Quando rientrò, era così malridotto, e con indosso un vecchio cappotto tutto lacero, che i famigliari fecero fatica a riconoscerlo.

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  2. Libreria GRITA e libreria SPANO' : due istituzioni per la città in cui generazioni di ragazzi di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali trovarono ""pane per i loro denti "" e per le
    loro menti e che connotavano un paese rispetto a tanti altri come paese in cui l'opportunità di realizzare un sogno ,anche piccolo , era a portata di mano.

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  3. Ma allora quel Giovanni Grita che passeggia o staziona a Cascino è il pronipote?

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  4. Anche lui un grande e ricercato artigiano del .....tubo catodico.

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  5. Veramente un grande ed indefesso Lavoratore tecnico/artigiano nel suo campo di specializzazione. Oggi una categoria umana in estinzione.

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  6. si, veramente grande, ma purtroppo essendo un tipo molto sensibile come tutti gli artigiani artisti, cadde in depressione e mollo' tutto allorche' lesse su una rivista specializzata di elettronica,siamo all'inizio degli anni 80, dei primi studi sui televisori a LCD e LED, oltre al digitale terrestre, cosa che effettivamente avvenne nel 2000 circa.

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  7. Credo sia ancora depresso.

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