Inaugurazione monumento ai caduti al Piano Duilio, giugno 1925 |
Per la serie "non è tutto oro quello che luccica" Vi invito a leggere un retroscena dell'inaugurazione del nostro monumento ai caduti nel giugno del 1925.
"Nel 1924 i cittadini (n.d.r. piazzesi)) per un intento beneficiario raccolsero dei fondi per devolverli a sollievo dei meno abbienti riducendo i prezzi di acquisto del grano, che normalmente costava L. 40 al tumulo. L'autorità superiore non credette opportuno un provvedimento isolato in una materia che poteva rivestire carattere di ordine pubblico e inviò un telegramma di proibizione. Essendosi presentata in quel frattempo un'occasione patriottica (l'inaugurazione del monumento ai Caduti - n.d.r. l'anno successivo) con l'augusto intervento del Duca di Pistoia (n.d.r. Filiberto Ludovico di Savoia 1895-1990), le oblazioni furono devolute a miglior fasto della ricorrenza, che si concretò anche in una festa vittuaria nella sala del consiglio comunale. Il luogo pubblico eccitò i presunti diritti dei cittadini meno abbienti o più golosi ad approfittare delle tavole imbandite. Il poeta satireggia la graziosa pirateria, in cui avrebbe corso rischio lo stesso elmo del Duca."
C. Scibona a cura di S. C. Trovato, I mì f'ssarì - U Cardubu, 1997, nota al titolo della poesia a p. 144.
Gioi d' prestig (I parte)
Currè, currè, carusgi,
S' döna già pr'ncìpiu,
V'dè chi gran sp'ttàculu
Ch'avöma ö Mun'cipiu.
Guardè, guardè, cuménza
A sfida d' Barletta;
Su tutti ch' cumbàtt'nu
A coppi d' bruccetta.
Talè, talè ciù annintra,
Chi gran pr'st'giaöri;
Fanu vulè i gaddetti
D'intra d'i cazzalöri!
(continua)
"Nel 1924 i cittadini (n.d.r. piazzesi)) per un intento beneficiario raccolsero dei fondi per devolverli a sollievo dei meno abbienti riducendo i prezzi di acquisto del grano, che normalmente costava L. 40 al tumulo. L'autorità superiore non credette opportuno un provvedimento isolato in una materia che poteva rivestire carattere di ordine pubblico e inviò un telegramma di proibizione. Essendosi presentata in quel frattempo un'occasione patriottica (l'inaugurazione del monumento ai Caduti - n.d.r. l'anno successivo) con l'augusto intervento del Duca di Pistoia (n.d.r. Filiberto Ludovico di Savoia 1895-1990), le oblazioni furono devolute a miglior fasto della ricorrenza, che si concretò anche in una festa vittuaria nella sala del consiglio comunale. Il luogo pubblico eccitò i presunti diritti dei cittadini meno abbienti o più golosi ad approfittare delle tavole imbandite. Il poeta satireggia la graziosa pirateria, in cui avrebbe corso rischio lo stesso elmo del Duca."
C. Scibona a cura di S. C. Trovato, I mì f'ssarì - U Cardubu, 1997, nota al titolo della poesia a p. 144.
Gioi d' prestig (I parte)
Currè, currè, carusgi,
S' döna già pr'ncìpiu,
V'dè chi gran sp'ttàculu
Ch'avöma ö Mun'cipiu.
Guardè, guardè, cuménza
A sfida d' Barletta;
Su tutti ch' cumbàtt'nu
A coppi d' bruccetta.
Talè, talè ciù annintra,
Chi gran pr'st'giaöri;
Fanu vulè i gaddetti
D'intra d'i cazzalöri!
(continua)
Giochi di prestigio /Accorrete, accorrete, ragazzi, /Si dà già principio, /Vedete che gran spettacolo /Che abbiamo al Municipio. /Guardate, guardate, incomincia /La sfida di Barletta; /Son tutti che combattono /A colpi di forchetta. /Guarda, guarda più in dentro, /Che gran prestigiatori, /Fanno volar via i galletti /Da dentro le casseruole!
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Questa proprio non la sapevamo. A conferma che gli anni passano ma... i ladri restano. Dicono che ora c'è un politico che abbia preso soldi per certe agevolazioni in appalti per i rifugiati. Dicono, ma lui nega e continuerà a... far volar via i galletti da dentro le casseruole.
RispondiEliminaSe a qualcuno mancassero le parole per presentare al mondo lo spettacolo tutto italiano
RispondiEliminadelle cosiddette GRANDI OPERE,gli si potrebbe consigliare la lettura di questa poesia :
sfida a colpi di forchetta,prestigiatori che fanno volare i galletti pur già cotti dentro le casseruole ; è come dire SPERPERO DEL DENARO PUBBLICO.
Mi pare di dover ammettere che il LUPO non ha perso nè il PELO nè , soprattutto, il VIZIO.