Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

domenica 16 agosto 2015

1732 L'arcivescovo Matteo Trigona/1

Nel post dell'1 dicembre 2013, dedicato agli "ecclesiastici della Famiglia Trigona" avevo elencato gli appartenenti a questa antica famiglia piazzese che hanno ricoperto cariche ecclesiastiche a tutti i livelli. Fra questi ne avevo inserito 4 tra Vicari Apostolici, Vescovi e Cardinali. Oggi inizieremo a conoscerli un po' di più come al solito in maniera CRONOLOGICA, anche se le notizie sono risultate in alcuni casi frammentarie come nel caso di mons. Benedetto Maria Trigona della Floresta, vicario del Capitolo della Cattedrale che resse la Diocesi di Piazza dal 1867, anno della morte del IV vescovo mons. Cesare Agostino Sajeva, fino al 1872, anno di nomina del V vescovo, mons. Saverio Gerbino. 

L'arcivescovo Matteo Trigona Palermo (1679-1754*)


La prima figura è rappresentata da mons. Matteo Trigona (nella foto), maggiore dei tre figli del piazzese Trigona Luigi (1650-1715) I barone di Imbaccari Sottano e Terra di Mirabella, avuto dalla 1^ moglie, Palermo Prudenza dei baroni di Gallitano, sposata nel 1674. Il nome scelto dal padre era come quello del nonno, Matteo (n. 1632) IV barone di San Cono Superiore, e come il suo avo nato nel 1485, Matteo (nei documenti anche Giovanni Matteo) barone di Montagna di Marzo figlio diretto di Nicola capostipite dei Trigona di Piazza proveniente da Mazzarino e prima ancora da Mistretta. Matteo, nato nell'aprile del 1679, alla morte del padre divenne II barone di Imbaccari Sottano e Terra di Mirabella, ma rinunciò al titolo in favore del fratello Ottavio, quando, nel 1732, diventò Vescovo dell'Arcidiocesi di Siracusa subito dopo essersi laureato nell'aprile dello stesso anno in S. Teologia alla "Sapienza" di Roma. Anni prima, precisamente nel 1714, era stato tra coloro che erano fuggiti da Piazza per rispettare l'interdetto del vescovo diocesano Riggio, nella famosa controversia liparitana. Il suo nome è ricordato soprattutto perché i suoi 16 anni di apostolato lo videro impegnato nella ricostruzione delle chiese madri e di alcuni monasteri femminili della sua grande Diocesi, andati distrutti nel terremoto del 1693, servendosi quasi sempre della perizia tecnica e dell'affidabilità progettuale dell'architetto siracusano Rosario Gagliardi (1690 ca.-1762). (continua)

*La data della morte è stata corretta col 1753. Per maggiori dettagli vedi il post "Data corretta per Matteo Trigona" del 3 sett. 2015.

Gaetano Masuzzo/cronarmerina
          
 

4 commenti:

  1. Ma che cos'è questa "famosa controversia Liparitana"?

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    1. Si intende lo scontro tra il Regno di Sicilia e la Santa Sede iniziata nel 1711 da un piccolo conflitto fiscale tra il Vescovo di Lipari e due esattori fiscali rappresentanti del Regno. Gli esattori avevano preteso il pagamento della tassa sulla vendita di un sacco di ceci (un rotolo=800 grammi ca.) portato al mercato dagli incaricati del Vescovo. Questi aveva ritenuto l'atto lesivo dei suoi antichi privilegi scomunicando gli esattori. Il Re, che in Sicilia estendeva la sua giurisdizione anche al campo ecclesiastico mediante un accordo chiamato "Apostolica Legazia" risalente al 1098, eliminò la scomunica. Il Papa, per tutta risposta, negò la validità del provvedimento del Re. Pertanto nell'Isola vi furono sacerdoti che rispettarono le disposizioni del Re, altri quelli del Papa. Quelli che decisero di rispettare le disposizioni di quest'ultimo dovettero abbandonare la Sicilia. Poi iniziarono a tornare per tanti motivi, gli ultimi furono i Gesuiti nel 1719.

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  2. Grazie. I secoli passano e le controversie tra Stato e Chiesa non terminano mai. Vedi la richiesta di pagare l'IMU per gli immobili della chiesa, anche perché non si tratta di edifici religiosi, ma di vere imprese, tipo alberghi ed altre attività. La Chiesa aggira l'ostacola destinando un locale a cerimonie religiose, ma qualcuno ha deciso che così non va.

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  3. Ostelli, sale da ballo, cinema, etc., e intanto pantalone paga e se mon paga, arriva equItalia o acquenna e ti tagliano anche l'eua.

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