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Di celeste al leone coronato d'oro. Sul tutto una banda di rosso |
Il cognome la famiglia Sanfilippo lo prende quando nel 1316 l'antenato spagnolo-valenziano, Velasquez de Mena, ottiene la castellanìa di S. Filippo d'Argirò (oggi Agira) da re Federico d'Aragona III di Sicilia (1273-1337), e successivamente un altro discendente, Ilisoldo (in dialetto Minisoldo o Misilisoldi), ottiene nel 1344, la stessa castellanìa da re Ludovico I di Sicilia re di Trinacria dal 1342 (1335-1355). I primi componenti di questa famiglia a Platie li abbiamo nello stesso periodo (1282) di Velasquez, con i nobili militi Oberto e Bonsignorio de Sancto Philippo. 1482 il domenicano Antonio Sanfilippo è giureconsulto e collettore dei diritti della Sede apostolica in Sicilia. Nel 1461 è stato cappellano nella Camera Reginale di re Giovanni II d'Aragona e I di Sicilia; nel 1478 ritorna nel Convento di Plaza e lì muore nel 1495. 1520 la famiglia Sanfilippo risulta iscritta alla Mastra Nobile della Città. 1553 Giovanni Domenico de Sanfilippo è giurato. 1555 Antonino e Marsioni Sanfilippo sono giurati tra coloro che firmano i "capitoli di pace" tra la fazione degli Aguglia, alla quale loro appartengono insieme ai Trigona, e quella degli Assaro e i Lo Bosco. 1621 Desiderio Sanfilippo è barone di Sortavilla (frazione di Imbaccari Soprano), Monte Naone e Ciappa per successione, e giurato di Piazza. Nel 1625 acquista i feudi di Canzaria. Sposa Olimpia Gaffori e ne riscatta nel 1634 il feudo di Grotte (Ag) divenendone barone. Nel 1638 effettua un prestito di 5.600 onze ai Giurati della Città per acquistare grano da distribuire al popolo. Nel 1648 acquista il titolo di Duca e lo posa sul suo feudo di Grotte, diventando il più alto rappresentante della nobiltà piazzese (si ricorda che la città di Piazza ebbe soltanto due nobili con questo titolo, l'altro è Vespasiano Trigona Speciale duca di Misterbianco nel 1711). Il Duca istituisce nella Città varie opere pie, è Cavaliere Ospedaliere di Malta e favorisce le Accademie piazzesi lasciando molti beni al Collegio degli Studi dei Gesuiti. Nel 1650 costruisce il suo palazzo di via Vitt. Emanuele 19 (di fronte l'odierna farmacia Gurreri). Quando muore si fa seppellire nella II cappella a sx della chiesa di S. Pietro, costruita dal padre Giovanni Tommaso (1563-1621) ivi sepolto. 1624 suor Caterina Sanfilippo è superiora del Ritiro di S. Anna e nel 1638, con le suore Giulia e Antonia Sanfilippo, madre e figlia, presentano, insieme ad altre tre suore appartenenti al patriziato piazzese, la necessaria documentazione affinché il ritiro muti in un Monastero. Mutazione in monastero di Agostiniane che avviene quattro anni più tardi, nel 1642. 1630 ca. Domitilla Sanfilippo è vedova di Giacinto Jaci e la figlia, Pelagia, sposa nel 1633 Diego Platamone barone di Pòjura. 1666 Tommaso Sanfilippo è II duca di Grotte e barone di Imbaccari Soprano e Canzaria, cavaliere dell'Alcantara, governatore del Monte di Pietà di Palermo nel 1698. Nel 1692 la figlia di Tommaso, Ippolita, si sposa con Vincenzo La Grua-Talamanca principe di Carini. 1693 ca. Beatrice de Sanfilippo lascia una rendita alla Chiesa Madre, nonché Duomo e oggi Cattedrale, per il mantenimento di un canonico. Di questa famiglia abbiamo stemmi soltanto nella chiesa di S. Pietro, il Pantheon della Città. I due stemmi sono posti sull'arco e sul sarcofago di dx della II cappella a sx della chiesa. Gaetano Masuzzo/cronarmerina