Si tratta di una "Macchina fotografica detective a lastre automatica a ripetizione" del 1890 ca. Nella foto in basso una quasi simile, che ho trovato al Museo del Cinema di Torino nella Sezione "L'Archeologia del Cinema", dove si trovano le scoperte e gli esperimenti che hanno preceduto e accompagnato le invenzioni di Edison e dei fratelli Lumière. La macchina era fabbricata da una ditta di Milano e il costo era di £ 350. Il termine "detective" venne dato, nella seconda metà dell'Ottocento, agli apparecchi che scattavano foto camuffati. Infatti, gli apparecchi erano nascosti dietro cravatte, nei cappelli, nei bastoni da passeggio, nei libri e, in questo caso, in una scatola. Quella nella foto in alto era di mio nonno Tatano Marino Albanese, probabilmente acquistata all'inizio del '900 insieme a un grammofono in Argentina, o al ritorno, dove era andato a cercare fortuna. Dopo circa un anno di cattiva vita, nel 1913, se ne tornò a Piazza dove aprì la sua prima falegnameria, e tra na piallada e na ciàntà d ciöi metteva giù dei versi â ciaccësa.
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