D'azzurro alla fascia d'oro, sormontata da un uccello fermo d'argento |
La famiglia Chiarandà a Piazza è rappesentata soprattutto dai due fratelli Antonino e Giovanni Paolo. Antonino, Giurato e Sindaco, giudice e giureconsulto, sacerdote e Commissario Ordinario del Sant'Uffizio, fa pubblicare nel 1654 a sue spese, il volume di storia di Piazza "Piazza città di Sicilia", del fratello minore Giovanni Paolo. Inoltre, Antonino, aiuta finanziariamente anche l'Accademia Piazzese o dei Curiosi seguaci di Apolline o dei Pastori della quale è membro, oltre a quelle dei Piannesi e dell'Arcadia. Lascia tutti i suoi beni affinché fosse fondata una Università degli Studi nella città di Platia, ovvero che il Collegio già esistente si trasformasse in Studio Generale e muore nel 1666 (è sepolto nella chiesa di Sant'Ignazio) lasciando al fratello l'incarico della trasformazione. Giovanni Paolo Chiarandà nasce nel 1613, gesuita, allievo e poi rettore preposito del Collegio di Platia, scrive la storia di Piazza che pubblica nel 1654. Si prodiga, con non pochi ostacoli e difficoltà burocratiche, affinché si realizzi il desiderio del fratello maggiore, Antonino. Finalmente nel 1689 la sua opera si completa quando viene fondato definitivamente il Collegio-Università degli Studi intitolato ad Antonino Chiarandà (per completezza bisogna ricordare che alla fondazione concorsero anche i proventi delle eredità del gesuita padre Antonino Panitteri e del canonico Giovanni Lo Ciccio). Nel 1674 si registra Michele Chiarandà Trigona Comandante della cavalleria di stanza a Platia. 1766 Ignazio è docente presso il Collegio-Università dei Gesuiti. Nel 1769 Giuseppe Chiarandà, barone di Menzagni di Pagano (presso Aidone) e di Friddani, e la moglie Antonina Calascibetta, sono deputati della Collegiata del SS. Crocifisso che possiede parte della Regia Secrezia e Dogana di Platia.
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