Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

mercoledì 20 marzo 2013

Angoli e nomi dimenticati


L'anno scolpito sul pilastro dx del portone nella foto il alto
A pochi passi dalla centralissima piazza Garibaldi e ancora meno dal Municipio, esiste un angolo della nostra Città che si è fermato al 1653, la data scolpita sul pilastro del portone a pianoterra. A Sètt Cantunèri esiste un cortile che se fosse stato fatto apposta per un film, avremmo dovuto assegnare all'autore l'oscar per la miglior scenografia, e all'amministrazione comunale quello per i migliori "effetti speciali". Il cortile in questione ancora "incontaminato" dalla civiltà moderna, è quello intitolato a Pietro Pulici. Per tanti, a cominciare da me, era un nome come un altro. Invece, se andiamo a "spulciare" tra i libri di stroria, ci accorgiamo che si tratta del nome di un gran benefattore piazzese dell'Ottocento. Fu grazie alle volontà testamentarie del cav. Pietro Pulici e del canonico Giuseppe Castagna, e altri cittadini, che nacque la "Casa di ospitalità per indigenti S. Giuseppe" per persone sole e anziane. La Casa è annessa alla chiesa della Madonna delle Grazie (Cappuccini) e viene gestita dalle Suore della Sacra Famiglia. Altre notizie sul benefattore non sono riuscito a trovarne, ma a me basta sapere che dietro quel nome non c'è uno qualsiasi. Ogni tanto sarebbe bene non solo sapere i nomi dei premi Nobel australiani o finlandesi, ma anche conoscere qualcuno dei nostri illustri compaesani e rendere le vie che portano il loro nome, più decenti. Per concludere, il cognome Pulici molto probabilmente deriva dal nome della nostra Città nel 1540, quando veniva chiamata anche Pulice e contava 13.800 abitanti. Gaetano Masuzzo/cronarmerina

1 commento:

  1. Fermo restando il fascino della foto , ( sono grande nostalgica del passato!)
    ho portato alla luce questi piccoli versi
    "" Darrera Santa Ven'ra ,tutt'ora gn'è ncurticch,
    onna gn stà na fommna ca facci com u mpicch!
    Ah s'avvdè che benna ! ch'è sciacquada , ch'è mpuppada! a faccia l'ha com' u coiru ndò nas ngnav
    u rogg!
    dietro la Chiesa di Santa Veneranda, tutt'ora c'è un cortile
    dove vi abita una donna con il viso lungo come il picchio! Ah se vedeste com'è bella! com'è formosa! com'è ricercata nel vestire! però il suo viso è verde come il cavolo e il suo naso è sempre con il moccolo!
    P.S. ho sempre saputo questa filastrocca in dialetto ,e non ho avuto mai spazio per collocarla, adesso che ho visto cortile
    Pulici e mi è sembrato che la donna di cui conosco così poco , possa aver avuto dimora proprio lì. ciao

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