L'odio
In un stanza senza luce
l'odio grida vendetta.
Il suo mondo è l'oblio,
va alla cieca, non vede,
perquote, distrugge,
ti sta innanzi, non fugge,
rincorre se stesso.
L'inganno lo chiama patrigno
ma figliastro è il rancore.
Percorre un sentiero di guerra
malvagio striscia per terra.
S'insinua tra tutta la gente
l'invidia è una stretta parente.
Per mano lo tiene
la collera cattiva,
inalza la polvere amara,
per soffocare l'amore
non farti sedurre dall'odio.
Roberto Lavuri
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