Catania, Piazza Duomo, anni '30 |
A Catania dal 1918 al 1939 si sparava una bomba per indicare le ore 12:00
Una bomba gradita, nel periodo a cavallo fra le due guerre, fu quella cosiddetta di mezzogiorno, innocua e utile al tempo stesso. Nata nel marzo del 1918, sfiorò appena la maggiore età, essendo stata soppressa nel settembre del '39, allorché a Catania si fecero i primi esperimenti di oscuramento e si provarono le prime sirene d'allarme. Ma prima di essere collocata a riposo d'ufficio, prima di lasciare il posto alla stridula (e sgradevole) sirena delle ore 10 (dal sett. 1939 al giu. 1940, tranne le domeniche), e poi ad altro tipo di bombe che sparavano anche di notte, la bomba di mezzogiorno, approfittando della quiete nella quale era immersa la città, giungeva puntuale all'orecchio dei meno distratti, per avvisarli che mezza giornata era volata. Nelle case, dentro ai locali pubblici, per la strada, ovunque fosse in grado di giungere, la gente ne prendeva atto, con maggiore o minore interesse, a seconda che gli impegni di ciascuno fossero più o meno pressanti. Chi non riusciva a percepirla, fattasi l'ora, assumeva informazioni: - Sparau 'a bumma? - No, n'a sparatu! si rispondeva. Oppure: - Comu! n'a sintisti?! I fortunati possessori di un orologio, lo tiravano allora dal taschino del gilè, esibendone l'ora esatta; chi invece, disponeva di una cipolla ed era costretto a regolar le lancette, avanti o indietro, a seconda del caso, lo faceva con vivo disappunto o con malcelata indifferenza o, addirittura, aspettava d'esser solo per farlo. (tratto da Catania romantica di Lucio Sciacca, L.I.S. S.r.l., Palermo, 1979). Gaetano Masuzzo/cronarmerina.blogspot.it
*Domani la seconda parte.
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