Eccovi di seguito i nominativi della maggior parte dei fabbri ferrai, maniscalchi e carrettieri che ci sono e ci sono stati nella nostra Città, sin dagli anni 30.
I nominativi sono elencati in ordine alfabetico e se qualcuno ne ricorda altri e il sito dove aveva a buttìga, può segnalarlo nei commenti, io mi premurerò ad aggiungerli.
Fabbri
Anzaldi in via Roma, Arena Francesco e fratello in c/da Santa Croce, Avvenia Cateno in c/da Dommartino, Castagna Peppino via Sant'Anna, Castrogiovanni in via Mazzini*, Conti Gaetano via Vitt. Emanuele 53, D'Agata Giacomo a San Giuseppe poi in via Impastato, i fratelli Rosario, Salvatore, Sergio e Valentino*, Ficarra Salvatore col figlio Alessandro in via Vitt. Emanuele 53 poi in c/da Uccelli, Giunta, Lanza in via Garibaldi, Lo Fermo in piazza Teatini, Masuzzo Guido nel piano Arcurio, Marino Filippo in via Vitt. Emanuele poi nel piano Teatini, Portogallo Giuseppe in via Umberto 55, Selvaggio in viale della Libertà*, Treno Filippo e il figlio Gino nel largo Sant'Onofrio.
Maniscalchi
Marino Liborio al Casalotto, Mirabella via Castellina, Napoli Marco*, uno al Monte in via Madonna Stella oggi via A. Crescimanno, uno ai Canali, uno ad Altacura, uno al piano Terremoto.
Carrettieri
Drago, Campagna*, Di Michele Pietro*(originario di Vittoria-Rg, poi trasferitosi a Gela), Scribano Vincenzo e suo fratello a Costantino oggi viale della Libertà.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
*Aggiunti all'elenco successivamente e dietro segnalazione.
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
Scusi, due domande. Il signore con il carretto che vendeva verdure e "Patate" in giro per la città (se non sbaglio si chiamava, o si chiama, Perla) in quale categoria lo mettiamo? E il piano Arcurio, quello sotto la Piazza Garibaldi, perché ha questo nome? Ha 48 ore per rispondere, poi scatteranno... le multe!!!!
RispondiEliminaTra i carrettieri ve ne era uno chiamato "Sette Pennacchi", chi era? Se non sbaglio passò poi dal carretto alla "LAPA" addobbandola sempre con "Sette Pennacchi". In questo caso il tempo per la risposta è di ben... 4 giorni (cosa vuole di più?).
RispondiEliminaSo che l'argomento può portare a qualche confusione ma preciso che in questo post vengono riportati i nominativi di chi costruiva e/o riparava i carretti, non i conducenti. In quest'ultimo caso avrei dovuto elencare centinaia di Piazzesi e non che adoperavano questo mezzo di locomozione per tanti usi e bisogni.
EliminaA proposito del signore che addobbava vistosamente il suo cavallo, so di chi si tratta, però il cognome non lo comunico per motivi di privacy. Potrebbe non essere simpatico nei confronti dei parenti. Ma posso soltanto aggiungere che negli anni 40/50 gestiva una sala da ballo in via Umberto servendosi di un grammofono automatico.
EliminaFabbro Castagna S.Anna, anni 40/50.
RispondiEliminaManiscalco Napoli Marco, contemporaneo
carrettiere Abati ? anni 50/60
Da dire che poi tutti i catrettieri comperarono le APE o i Leoncini.
Il sig. Castagna già si trova nell'elenco. Napoli Marco è stato aggiunto oggi. Per quanto riguarda i carrettieri conducenti ho già risposto nel precedente commento.
EliminaLiborio Marino, fabbro e maniscalco, aveva la bottega in via Monsignor Sturzo.
RispondiEliminaGià nell'elenco.
EliminaGrazie per tutte le risposte. Rimaniamo in attesa di sapere l'origine del nome "Piano Arcurio". Buon lavoro.
EliminaNello stradario di Piazza non è specificato il nome, pertanto è difficile indicare precisamente a chi della famiglia Arcurio è stato intitolato il piano che esiste tra il Piano Barone e la chiesa dell'Itria. Il primo componente di questa famiglia presente nel libro del Villari è nel 1755 il medico Arcurio Giuseppe senior, poi ci sono i fratelli Arcurio Antonio e Saverio nel 1815 tra i primi carbonari, Saverio junior tra i rivoluzionari del 1848 e, per finire, Arcurio Bruno professore di Lettere al Liceo Classico della nostra Città tra il 1939 e il 1948, poi insegnante e lettore di Lingua Italiana in mezza Europa e addetto culturale presso le ambasciate d'Italia a Bucarest, ad Ankara, a Praga. La biografia non va oltre il 1977. Secondo me, non è specificato il nome del piano in questione per dare lustro a tutta la famiglia Arcurio, dai rivoluzionari dell'Ottocento al chiarissimo professore del Novecento.
RispondiEliminaCome al solito risposte chiare e ben documentate. Grazie. Ma, a questo punto, (come dice un noto personaggio televisivo) "sorge spontanea una domanda". Ma il Piano Barone, a quale Barone si riferisce? Rimaniamo, come sempre, in trepida attesa.
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EliminaMi piacciono gli anonimi che mi pongono queste domande e ancora di più quando posso rispondere. La dicitura esatta è Largo Capodarso o "Piano Barone Capodarso", in dialetto "u chianu barun", in quanto in quel sito esiste il palazzo (col portone di entrata rivolto verso il quartiere Canali e l'anno 1703 sull'arco del 1° balcone in lato a sx) costruito dal piazzese Vincenzo Crescimanno barone di Capodarso (feudo conosciuto dai contemporanei per il ponte Capodarso sul fiume Imera lungo la strada per andare a Caltanissetta) e Bubutello nei primi anni del Settecento. Ma, probabilmente, l'intitolazione si riferisce a un discendente di Vincenzo, Antonio Crescimanno barone anche lui di Capodarso (1824-1901) sindaco della città negli anni 1882 e 1889. Sei soddisfatto della risposta? Ciao
L'anonimo che pone sempre domande ringrazia e si inchina a tanta competenza e conoscenza. Salutammu !!!!
Eliminanon sopporto gli anonimi ,bisogna assumersi le proprie responsabilità in tutto e per tutto.Non importa se non si hanno tante conoscenze ,necessario cercarle e assimilarle col piacere di chi le fornisce con amore ,studio e ricerca
RispondiEliminaCondivido il commento della signora Monasteri, restare nell'anonimato non è affatto elegante.
RispondiEliminaEduardo Minolfi
Salve, con tutto il rispetto forse vi siete dimenticati dei fratelli D'agata con esperienza più di 50 anni
RispondiEliminaAnonimo, con altrettanto rispetto ti invito a mettere il tuo nome. Appena arriva sarò lieto di aggiornare giustamente l'elenco. Se metti pure dove hanno il loro laboratorio e i loro nomi te ne sarò grato. Ciao
EliminaD'agata Giacomo(il primo laboratorio a san Giuseppe con il secondo laboratorio in via Giuseppe impastato.)con i rispettivi fratelli D'agata Rosario, Salvatore,Sergio è l'attuale D'agata Valentino
EliminaValentino, vado subito ad aggiornare l'elenco. Grazie
EliminaAggiungo alcuni fabbri speciali:Castrogiovanni(5liri)e figlio in via Mazzini dopo la curva sulla destra dopo il gessaio,fabbri mecanici e tornitori,ancora più avanti un vecchietto con moglie e animali domestici(casa e buttiga),faceva dei marranzani di altissima qualità;difronte vicino alla chiesa di s.Giuseppe altri due che fabbricavano tutti gli attrezzi per l'agricoltura.a volte da ragazzo curioso mi fermavo a vedere come facevano la seghetatura delle falci.Ultimo in via Garibaldi prima del gazzusaru un fabbro che riparava alcune armi(scupetta)rifacendo ex novo anche il manico in legno.Caro Gaetano mi spiace non sapere i nomi.ciao silvio Chiedo aiuto a coloro che possono.
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