Nella seconda parte del volume-antologia POESIE della poetessa Anna Maria CERASUOLO ZACCONE (1917-2002) troviamo a p. 74, nella raccolta Il fiore all'occhiello del 1987, la lirica GENTE DI SICILIA, nella quale lei fa un quadro reale, sincero e crudo di noi Siciliani.
GENTE DI SICILIA
La mia gente porta,
su un volto di pietra,
solchi d'affanni
misteri di notti
fierezza di stirpi
disinganni di schiavi.
Gli occhi che ardono
indagano e dicono
senza che il labbro
n'abbia un sussulto.
Espressa da un suolo
di biade e di sterpi,
avvezza a tempeste
di vento sonoro,
sorrisa da cieli
battuta da mari,
conosce miserie
grandezze ed orrori,
deliri d'aranci
sommosse di cuori,
la terra che trema,
il fiume di lava.
La mia gente!
Tutto possiede:
e l'odio e l'amore,
l'antico retaggio
del bene e del male.
Tra solchi di grano
sorride una fiamma,
ai rovi di more
s'intreccia la rosa.
Le case aggrappate
su rocce scoscese,
bandiere di panni
svettanti all'azzurro
e l'afa che sbianca
la terra e gli ardori.
La mia gente!
Tutto essa vive:
il cuore che piange,
la mano che uccide,
l'obbrobrio di grinte
che affilano lame.
E luci improvvise
di zappe e d'aratri,
sudore di fronti,
sorrisi di madri.
Il pane fumante
su tavole nude,
il vino che ferve,
l'ulivo che tace.
Questa è la gente,
la mia gente che porta
su un volto di pietra
il cuore del mondo
e l'ansia del Cielo.
Anna Maria CERASUOLO, 1987
su un volto di pietra,
solchi d'affanni
misteri di notti
fierezza di stirpi
disinganni di schiavi.
Gli occhi che ardono
indagano e dicono
senza che il labbro
n'abbia un sussulto.
Espressa da un suolo
di biade e di sterpi,
avvezza a tempeste
di vento sonoro,
sorrisa da cieli
battuta da mari,
conosce miserie
grandezze ed orrori,
deliri d'aranci
sommosse di cuori,
la terra che trema,
il fiume di lava.
La mia gente!
Tutto possiede:
e l'odio e l'amore,
l'antico retaggio
del bene e del male.
Tra solchi di grano
sorride una fiamma,
ai rovi di more
s'intreccia la rosa.
Le case aggrappate
su rocce scoscese,
bandiere di panni
svettanti all'azzurro
e l'afa che sbianca
la terra e gli ardori.
La mia gente!
Tutto essa vive:
il cuore che piange,
la mano che uccide,
l'obbrobrio di grinte
che affilano lame.
E luci improvvise
di zappe e d'aratri,
sudore di fronti,
sorrisi di madri.
Il pane fumante
su tavole nude,
il vino che ferve,
l'ulivo che tace.
Questa è la gente,
la mia gente che porta
su un volto di pietra
il cuore del mondo
e l'ansia del Cielo.
Anna Maria CERASUOLO, 1987
cronarmerina.it
belle le poesie descrivono perfettamente uomini donne e bambini di Sicilia ,mi sembra di vederli sfilare davanti ai miei occhi.Io conoscevo una professoressa Cerasuolo ,era carina accattivante nel parlare era bella ,bassina erano gli anni 42 |43
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