Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 7 dicembre 2013

Padre Saetta Missionario Martire/1^

Chiostro dei Gesuiti dove studiò e insegnò il piazzese Padre Saetta (1665-1695)
Giovanni Antonino Domenico Francesco Saetta* nasce a Platia il 22 settembre 1665 da Don Pietro e da donna Felicia Guelli. Ha un fratello più grande nato nel 1663, Gaetano Domenico, e avrà una sorella più giovane nel 1666, Rosalia Maria Margarita. Francesco compie i primi studi nel collegio dei PP. Gesuiti di Piazza (nella foto) dove si distingue per la grande devozione nei riguardi di S. Francesco Saverio** tanto che, a 14 anni, quando si iscrive al noviziato dei PP. Gesuiti di Palermo, si fa chiamare Francesco Saverio Saetta. Nel collegio palermitano incontra i piazzesi Erasmo Boccadifuoco (futuro provinciale di Sicilia), Giuseppe Polizzi, teologo, Francesco Intorcetta, fratello di Prospero, Gaspare Cardamone, Domenico Porcelli e Perillo Mendoza. All'età di 17 anni, avendo conquistato la fiducia del suo direttore spirituale e del suo rettore, che gli riconoscono prestanza fisica e ottima comunicativa, ottiene il permesso di chiedere di essere destinato alle lontane missioni d'Asia e d'America. La risposta è negativa e 2 anni dopo, nel 1684, è trasferito al Collegio di Messina in qualità di maestro di grammatica, l'anno dopo ritorna a Palermo per completare gli studi di filosofia e delle arti nel 1687. Nel settembre dello stesso anno riformula la domanda per essere inviato in missione con risposta nuovamente negativa, quindi ritorna a Platia in qualità di maestro di grammatica nel collegio gesuitico. All'inizio dell'anno accademico 1688-89, torna a Palermo per studiare teologia e insegnare letteratura in quel collegio e ogni tre settimane deve predicare nella piazza antistante. Riconquistata la benevolenza del suo direttore spirituale per la preparazione, le capacità organizzative e la decisionalità, riformula nel 1691 altre due volte la richiesta di trasferimento a Città del Messico e, finalmente, alla fine di quell'anno, arriva da Roma il tanto desiderato placet. Nella tarda estate del 1692 arriva a Veracruz in Messico e alla fine dell'anno, all'età di 27 anni, è ordinato sacerdote. Studia teologia a Città del Messico e mentre presta attenzione alle apparizioni della Madonna "morena" scopre la diffusa e viva devozione tra gli indios per S. Gaetano da Thiene pur non essendoci missioni di PP. Teatini. (continua) (tratto da L. Villari, Francesco Saverio Saetta - Missionario e Martire in Messico 1665-1695, Estr. da "Regnum Dei" Coll. Theatina, 1995, n. 121, Roma) Gaetano Masuzzo/cronarmerina

*La dizione Saetta, riscontrata tra le famiglie nobili di Messina, dalle quali discendeva quella del magistrato nominato nella città di Regalbuto e poi di un giurato di Platia, fu mutata in Saitta nella nostra parlata dialettale. Infatti, nel 1545 nella nostra Città troviamo un Saitto, nel 1646 un Sayta o Saijta, a metà '600 famiglie Saita o Saijtha o Saytta, nel 1684 un Saijtta e nel 1816 un Saitta. A Piazza tuttora sono numerosi i Saitta, mentre è del tutto sconosciuta la dizione Saetta che, invece, si trova nei documenti degli Archivi dei Gesuiti. Pertanto le due dizioni appartengono allo stesso cognome, solo che la Saitta si è affermata e tramandata nella nostra Città.
**Anche la nostra Città sperimentò i miracoli di S. Francesco Saverio (Santo nel 1622) tanto da proclamarlo, nella prima metà del Seicento, 4° compatrono e protettore innalzandogli un altare nella chiesa di Sant'Ignazio (l'ultimo a dx, accanto alla sagrestia). (continua)

cronarmerina.it     

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