Dopo avervi parlato dell'edicola votiva alla base della croce di Santa Maria Gesù, non posso non parlarvi del prezioso affresco che era ospitato su un altare della chiesa di questo luogo fuori le mura e che vi aspetta dal 2011 nella I Sala Rossa della nostra Pinacoteca Comunale di via Monte. Qualche anno fa su segnalazione del critico d'arte Vittorio Sgarbi, la Soprintendenza per i Beni Culturali di Enna curò il restauro dell'affresco della prima metà del quarto decennio del XV secolo (1433 ca.) a cui venne dato il nome di Madonna col Bambino in trono (foto in alto). Subito l'opera venne correttamente attribuita al cosidetto "Maestro del Polittico di San Martino", con l'intervento, forse, di uno stretto collaboratore. Nella parte inferiore dell'affresco si legge la scritta "Sancta Maria de Yesu", che ricorda l'antica collocazione nella chiesa francescana di Santa Maria di Gesù, così intitolata dai frati Osservanti nel 1430¹, anno che va quindi considerato come termine post quem (n.d.r. dopo il quale) per la datazione. Nonostante le lacune e le abrasioni, l'opera presenta elementi di grande raffinatezza ed eleganza formale, sia negli ornamenti del trono che nei particolari degli strumenti musicali suonati dagli angeli², nelle pieghe e nei ricercati decori della veste e del manto della Vergine, nei visi di quest'ultima e del Bambino. Lo stile e i caratteri fisionomici richiamano da vicino la produzione di cultura tardogotica valenciana nei suoi esiti siciliani, in particolare le opere riunite sotto il nome di un artista ancora anonimo, il cosidetto "Maestro del Polittico di San Martino", così denominato dal Polittico della chiesa di San Martino di Siracusa e da altre opere esistenti a Siracusa e nell'area centro-meridionale della Sicilia. (tratto dalla Guida-Simpa, Pinacoteca Comunale, 2012, Sagep Editori, p. 4)
E non è finita qui. Guardando attentamente l'affresco si notano due elementi molto interessanti. Il primo è che il Bambino con l'indice della sua mano sx indica il seno della Madonna; il secondo è che nella sua mano dx il Bambino tiene una colomba (foto in basso). Il dipinto era stato collocato nel riquadro della cornice marmorea sull'altare della parete settentrionale della chiesa e, dal 1667, in parte nascosto da un'ulteriore cornice lignea intagliata e policroma che lasciava in vista solo il mezzo busto della Madonna e la figura del Bambino*. L'affresco, la sua sinopia³ e la cornice lignea sono ospitate nella nostra Pinacoteca Comunale, dove si accede aggratis, ripeto, aggratis, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18. Che dite, si può fare questo enorme sacrificio? Io direi di sì.
¹ La chiesetta di c/da Rambaldo, che i frati ottengono al loro arrivo nel 1418, già esisteva ma non se ne conosce il nome. In quel periodo a Piazza esisteva già una chiesa dedicata a S. Maria di Gesù, era situata al Monte e nel 1444 le venne dato il nome di SS. Trinità (oggi sede della Pinacoteca Comunale).
² Da osservare da vicino in specialmodo i colori e i particolari di quello a sx che suona la vihuela de mano, antico strumento musicale della famiglia dei liuti che si suonava pizzicando le corde. Apparso in Spagna nel Quattrocento si diffuse rapidamente nei paesi che si trovavano sotto l'influenza o la dominazione spagnola;
³ Abbozzo preparatorio.
* Per maggiori dettagli leggetevi la scheda su
http://www.piazza-grande.it/news/archivio/2007/redazionale/20071216_scheda_madonna.htm
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
E non è finita qui. Guardando attentamente l'affresco si notano due elementi molto interessanti. Il primo è che il Bambino con l'indice della sua mano sx indica il seno della Madonna; il secondo è che nella sua mano dx il Bambino tiene una colomba (foto in basso). Il dipinto era stato collocato nel riquadro della cornice marmorea sull'altare della parete settentrionale della chiesa e, dal 1667, in parte nascosto da un'ulteriore cornice lignea intagliata e policroma che lasciava in vista solo il mezzo busto della Madonna e la figura del Bambino*. L'affresco, la sua sinopia³ e la cornice lignea sono ospitate nella nostra Pinacoteca Comunale, dove si accede aggratis, ripeto, aggratis, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18. Che dite, si può fare questo enorme sacrificio? Io direi di sì.
¹ La chiesetta di c/da Rambaldo, che i frati ottengono al loro arrivo nel 1418, già esisteva ma non se ne conosce il nome. In quel periodo a Piazza esisteva già una chiesa dedicata a S. Maria di Gesù, era situata al Monte e nel 1444 le venne dato il nome di SS. Trinità (oggi sede della Pinacoteca Comunale).
² Da osservare da vicino in specialmodo i colori e i particolari di quello a sx che suona la vihuela de mano, antico strumento musicale della famiglia dei liuti che si suonava pizzicando le corde. Apparso in Spagna nel Quattrocento si diffuse rapidamente nei paesi che si trovavano sotto l'influenza o la dominazione spagnola;
³ Abbozzo preparatorio.
* Per maggiori dettagli leggetevi la scheda su
http://www.piazza-grande.it/news/archivio/2007/redazionale/20071216_scheda_madonna.htm
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
E pensare che in certi Paesi, se avessero un tale dipinto, lo avrebbero valorizzato, organizzato visite guidate, ecc. Bravo prof. per la grande opera di divulgazione che fa. Visto che si parla della Pinacoteca, vorrei parlare della... Biblioteca di Piazza. Questo inverno, in una fredda giornata di pioggia, sono rimasto nella sala lettura per circa due ore. Ero l'unico, ripeto, l'unico utente, con a disposizione un paio di giornali e niente più. Da lontano vedevo due poveri custodi abbracciati ai termosifoni per riscaldarsi. Mai immagine fu più deludente e triste!! In certe città le persone vanno in biblioteca per riscaldarsi in inverno e rinfrescarsi in estate. Da noi neanche questo. Si vede che i termosifoni e condizionatori che abbiamo in casa... efficientissimi sono!!
RispondiEliminaComplimenti! In più occasioni ho apprezzato questo tuo grandioso, bello e interessantissimo lavoro. Ancora una volta ti dico bravo perché arricchisci,col tuo talento, sia il blog sia chi ti legge.
RispondiEliminama che bello avere queste delucidazioni per capire meglio il dipinto! Ora lo si guarda con più ammirazione e conoscenza! grazie e buon lavoro
RispondiEliminaCon Anonimo 22 sett. condivido : 1) il BRAVO PROF. e quindi i complimenti per la sua opera di divulgazione di realtà misconosciute e ignorate da chi invece dovrebbe valorizzarle ; 2) la stupita amarezza davanti allo scempio di ricchezze comuni destinate all'oblio .Buona giornata PROF. e buon lavoro .
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