Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

martedì 25 febbraio 2014

A càsa du massèr / 2


Filatoio in legno
Girello in legno
Cavallo giocattolo in legno costruito dal padre del fondatore del museo
Nella casa du massèr, al di là del tramezzo, si trovava un braciere con attorno delle sedioline destinate ai lavori femminili quali cardare la lana, tricottarla per realizzare indumenti per la famiglia. Attorno alle donne impegnate nei propri lavori, spesso i bambini di casa si dedicavano ai loro giochi. (continua) (tratto dalla brochure della Casa Museo del Contadino) Gaetano Masuzzo/cronarmerina

Visite alla Casa Museo del Contadino: ore 9-12 e 16-18, info 333 91 38 634

7 commenti:

  1. che belle attrazioni..specialmente per i bambini.........

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  2. conoscendo benissimo l'indole del vero, originale piazzese, sono certo che presto gli faranno chiudere il museo contadino per un cavillo qualsiasi.

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  3. Ciao Gaetano, ottima la scelta di cambiare il nome del museo del contadino in casa del massaro o meglio dirlo in ciaccese!!!
    Approfitto per chiederti se puoi dirmi come si chiamano le statue figurate (sostegni) poste sotto il bel balcone del Gagini o Gaggini del sentuario di San Francesco sulla salita per il Duomo.
    Grazie sempre.Ciao Mario Martello

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  4. Quel tipo di statue sottostanti il balcone possono essere chiamate mensole oppure modiglioni o beccatelli. In Sicilia anche guzzoni o cagnoli.

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    1. Dimenticavo: quel balcone faceva parte del convento dei Francescani Conventuali.

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  5. mia mamma ad ogni figlio che nasceva faceva questo tipo di nacca sul letto avevamo pure il girello quadrato come quello nella foto e l'ho usato pure per i miei primi figli.Avevamo pure i cannizzi con gli sportellini;mio padre si lamentava con mia madre che le galline si beccavano il granoscavando alla base anche tra l'intreccio delle canne.e mia madre diceva :che vuoi ,fanno le uova.Ricordo grandi setacci (i crivi o garbeddi )per setacciare il grano.fra gli attrezzi di mio padre c'era pure l'erpice che allora alcuni conoscenti si venivano a prestare.allora erano pochi ad averlo.Non finirei mai di raccontare.Anche la macchina per filare avevo me la fece un falegname del piano barone.Signor Masuzzo ,sa che il mio mobilio quando mi sposai lo fece suo nonno?grazie per l'ospitalitàe la saluto con stima e affetto.

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    1. Signora Rosaria, non può sapere quanto mi rendono felice questi suoi ricordi, in particolar modo l'aneddoto del mobilio. Sicuramente a farglielo non fu mio nonno 'Ngiuliddu u bersaglier ma mio padre Gino, allora con la falegnameria in via Roma nei pressi dell'edicola della Madonna (sutta a canc'llata). Sono sicuro che se chiedo a mio padre, ancora con la mente lucida, mi saprà dire anche altro sulla vendita, sui modelli dei mobili e chi venne ad acquistarli. Per quanto riguarda l'ospitalità, sarei ben lieto di pubblicare qualche suo aneddoto su qualsiasi cosa riguardante la vita che si conduceva a Piazza, anche sul Magistrale (a me e a mia moglie molto caro). Grazie ancora per le sue costanti visite al blog.

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