Sepolcro barone Marco Trigona, XVII sec., Cattedrale, Piazza Armerina
Sepulcher baron Marco Trigona, 17th century, Cathedral, Piazza Armerina

sabato 20 aprile 2013

Ospedale di Piazza/4^ Sede - 5° Nome

Chiesa di S. Francesco, a sx chiesa S. Giovanni di Dio ex S. Tommaso Apostolo
Ex chiesa di S. Giovanni di Dio già di S. Tommaso Apostolo

4^ Sede - 5° Nome

Nel 1690, cinquantadue anni dopo il loro arrivo, i Fatebenefratelli cambiano sia il nome all'Ospedale di S. Tommaso Apostolo e sia il nome alla chiesa annessa in "San Giovanni di Dio". Questa sostituzione avviene in onore del fondatore dell'Ordine che da Beato è stato fatto Santo da papa Alessandro VIII proprio quest'anno e che dal 1680 è già stato proclamato, col permesso del Magistrato Urbano, V Compatrono della Città. Nell'occasione si dà inizio alla consuetudine che gli scolari della città nel giorno dell'otto marzo, festa del Santo vissuto dal 1495 all'8 marzo 1550, portino dei doni agli infermi dell'ospedale. I frati, a Platia chiamati anche Benefratelli e che gestiscono il Monte di Pietà, si obbligano alla cura degli esposti alla ruota (trovatelli) e alla cura delle donne bisognose, per i quali ricevono dai Giurati della Città 100 onze annue (ca. 18.000 Euro di oggi). Essi devono provvedere al salario del medico, del chirurgo, della lavandaia, del barbiere, del notaro e dell'aromataio (lo speziale che prepara le medicine). San Giovanni di Dio nel XIX secolo sarà dichiarato patrono degli Ospedali da papa Leone XIII (1878-1903).

4 commenti:

  1. Ma alla fine quanti sono i "Compatroni" di Piazza? Ogni giorno è una continua scoperta. Alla fine desideriamo una tabella riepilogativa sui Compatroni perchè la cosa si sta facendo "difficile" e non riusciamo più a starle dietro. Chissà se le Autorità Eclesiastiche sono a conoscenza di tutto ciò.
    Buon lavoro.

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    1. Proprio questa era la domanda che mi facevo quando leggevo i libri, più o meno voluminosi, dello storico Litterio Villari. Mai e poi mai me ne avevano parlato, nemmeno quando frequentavo l'Azione Cattolica. O forse lo sapevano e per una sorta di "egoismo e/o accidia culturale"(ti piace questo termine che mi è venuto di prima mattina, solo la mattina mi vengono, poi...!) non diffondevano queste nozioni per me importanti.

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    2. E' proprio così. Non ci dicevano le cose importanti, mentre ci riempivano la testa con i famosi divieti di "atti impuri" di cui nessuno sapeva il vero significato. Alla catechesi di S. Veneranda, i compagni più furbi ci avevano spiegato che per "atti impuri" si intendeva il "non lavarsi adeguatamente". Allora noi, che facevamo sempre il bagnetto, pensando di essere puri, continuavamo nelle nostre attività manuali senza sapere che saremmo andati dritti dritti nel più profondo degli inferni!!! Che bella cosa l'innocenza dei giovani!

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  2. Qualcuno riusciva a lussarsi anche la spalla; i più fortunati erano gli ambidestro. Praticamente, non si fermavano mai.

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