Un sellaio (badeddàru) al lavoro
Sellai a Piazza
Come ho spiegato nei due post 1700 - Mezzi di trasporto turisti e non e 1800 - Mezzi di trasporto turisti e non prima dell'avvento e diffusione dell'automobile si usavano le cavalcature (asini, muli, raramente cavalli) e le lettighe per gli spostamenti e, ovviamente, anche per i lavori nell'agricoltura che rappresentava, sino alla metà degli anni '50, l'attività economica più importante delle nostre zone. Pertanto, erano diffuse le attività artigianali concernenti la manutenzione del mezzo di locomozione e trasporto come i 'nferrascècchi (i maniscalchi che, assieme ai fabbri, avevano a Piazza anche un Sodalizio) o i staffèri-sèrvi (gli staffieri-servitori che anche loro erano riuniti in un Soladlizio). Anche a Piazza sino agli anni '70, esistevano numerosi sellai che venivano chiamati bardeddàri (da bardèdda, diminutivo di bàrda, bàsto, sella) che vendevano, oltre che corde di tutte le qualità e misure, anche i finimenti che servivano a "vestire" il quadrupede e a condurlo o attaccarlo alle lettighe o ai carretti (briglie, capezze, staffe, testiere, redini, morso, imbragature, martingale e pettorali). Un giorno dello scorso agosto il sig. Filippo Taormina, che da giovane aveva lavorato con lo zio bad'ddàru, mi ha aiutato a ricordarne un buon numero, aggiungendo anche l’ubicazione del loro locale-magazzino. Eccoveli: Brischetta Calogero in via Roma, Capizzi in via Monte, Garao nella salita Trigona, Lo Bello in via Mendoza, Militello Mario in via Umberto/Purgatorio, Prestifilippo, Taormina Vincenzo alle Botteghelle/via Carmine.
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